Xylella: a Brindisi la Cia invita proprietari e conduttori a eseguire gli obblighi
Xylella: a Brindisi la Cia invita proprietari e conduttori a eseguire gli obblighi
Fonte La Gazzetta del Mezzogiorno
Diverse le novità normative che li interessano da vicino, mentre nel frattempo si è provveduto ad aggiornare la delimitazione delle aree
Angelo Sconosciuto
Non fosse una questione estremamente seria si potrebbe dire che «il Brindisino ha già dato», ma purtroppo non è un problema che si è risolto. La «Xylella fastidiosa» avanza inesorabilmente verso il nord della Puglia anche se a “passo” più lento rispetto agli anni scorsi, con il ritrovamento di focolai in alcuni comuni del sud est barese, quali Monopoli, Polignano a Mare e Castellana Grotte.
Diverse sono, tuttavia, le novità normative e regolamentari degli ultimi mesi in tema di Xylella che interessano i proprietari e conduttori dei terreni del territorio provinciale di Brindisi, compresi anche gli enti pubblici.
«A novembre scorso l’Osservatorio Regionale Fitosanitario ha provveduto ad aggiornare le delimitazioni delle aree – spiega il vicepresidente regionale vicario della Cia, Giannicola D’Amico -. L’intero territorio della provincia di Brindisi rientra ormai nella zona infetta, con poco meno della metà del territorio di Fasano a confine con la provincia di Brindisi che risulta essere zona di contenimento».
«Il 27 dicembre, poi – aggiunge -, con largo anticipo rispetto agli altri anni, la giunta regionale ha approvato il nuovo piano d’azione regionale per contrastare la diffusione del batterio, che per la prima volta ha durata non più annuale ma biennale (2023-2024)».
E cosa dice il piano? «Nel piano, particolare importanza riveste, come sempre, l’adozione annuale nel territorio regionale di pratiche agronomiche per il controllo meccanico degli stadi giovanili dei vettori per limitare la diffusione dell’organismo nocivo – prosegue D’Amico -. Le lavorazioni superficiali del terreno, infatti, quali arature, fresature, erpicature e trinciature nel periodo primaverile, eliminando le piante erbacee su cui le forme giovanili del vettore completano il ciclo vitale, contribuiscono a ridurre la popolazione del vettore stesso».
E spiega ancora: «Nel periodo primaverile le lavorazioni superficiali dovranno essere eseguite entro il mese di marzo per zone fino a 200 metri di altitudine ed entro il mese di aprile per zone da 200 a 500 metri di altitudine. Nelle aree in cui è difficile o impossibile l’accesso con mezzi meccanici – ha detto ancora -, ad esempio aree declivi, bordi strada, banchine, rotatorie, si può intervenire con mezzi fisici (pirodiserbo o vapore) e, solo in casi d’impossibilità d’intervento con i mezzi citati, con appropriati trattamenti diserbanti privilegiando prodotti a basso impatto».
E non finisce qui: «È obbligatorio eseguire le lavorazioni superficiali dei terreni nell’intero agro comunale nei seguenti comuni della provincia di Brindisi: Ceglie Messapica, Cisternino, Fasano e Ostuni – dice D’Amico, sciorinando l’elenco -. Le lavorazioni sono fortemente consigliate, invece, nel restante territorio provinciale. Le lavorazioni dei terreni devono essere eseguite dai proprietari e conduttori di terreni agricoli, da proprietari e gestori (soggetti pubblici e privati) delle superfici agricole non coltivate, aree a verde pubblico, bordi delle strade, canali, superfici demaniali».
E si faceva riferimento ai trattamenti fitosanitari. «Le misure fitosanitarie contro le forme giovanili dei vettori – spiega ancora il vicepresidente regionale vicario Cia – non vanno applicate, infine, nelle seguenti zone: aree protette, macchia mediterranea, boschi, pinete. Nei terreni, invece, in cui sono in atto colture quali cereali, colture orticole da pieno campo e industriali, colture foraggere, colture floricole e terreni adibiti a pascolo, se sono presenti piante di olivo, le lavorazioni del terreno devono essere effettuate nell’area sottostante la pianta dell’olivo».
E non finisce qui: «Ovviamente anche quest’anno – conclude D’Amico – la Regione Puglia procederà al controllo del territorio finalizzato alla verifica della corretta esecuzione delle misure fitosanitarie. Controlli che saranno eseguiti dall’Osservatorio Fitosanitario Regionale avvalendosi dei Carabinieri Forestali, anche con l’ausilio di rilievi aerofotogrammetrici effettuati nei periodi di esecuzione delle misure fitosanitarie obbligatorie».