LA SOLENNITÀ DEL “CORPUS DOMINI” a cura di mons. Lucio Renna

LA SOLENNITÀ DEL “CORPUS DOMINI” a cura di mons. Lucio Renna

Mi chiedo: i “praticanti cattolici” hanno contezza della suddetta SOLENNITÀ? Ho chiesto a diverse persone, uomini e donne, adulti/e, giovani, fanciulli. Che delusione, nelle loro risposte: non so…mi sembra che non sia più celebrata…. che senso ha per l’umanità odierna?… se Gesù è figlio di Dio, che vogliono significare “il suo corpo e il suo sangue?”…. le processioni, poi, non sono troppe? Quanti praticanti le seguono?… Bah! Le suddette reazioni sono state per me come uno schiaffo violento, uno choc. Qualche praticante anziano ha nostalgicamente ricordato che “ai suoi tempi si dava molta importanza alla Santa Messa e alla processione. Ricordava balconi coperti con tovaglie o lenzuola ricamate… bambini che gettavano manciate di petali di fiori…e si lamentava:”ora non si capisce niente… non c’è più fede”. Nella mia mente, un mosaico con tessere di vario colore, per lo più tendenti al fumè se non addirittura alnero.Finora, da sacerdote e, poi, da Vescovo, ho organizzato e presieduto SS.Messe e Processioni per questa incredibilmente significativa, grandiosa e misteriosa SOLENNITÀ. In genere, non avevo da lamentarmi per la partecipazione più o meno numerosa e l’atteggiamento rispettoso di devoti, per lo più donne… ma anche consistenti gruppi di uomini. L’intervista cui alludo, se tale può chiamarsi, mi ha ferito per le risposte avute. E mi sono chiesto: cosa sta succedendo nella nostra Europa? In altre zone del mondo, sembra che non ci sia,o è appena accennato l’affievolimento religioso. Europa miscredente, dunque? Non saprei cosa rispondere. Indubbiamente, circa la SOLENNITÀ, si registra, dove più e dove meno, una tiepidezza molto diffusa.Mi sovviene un’esclamazione di Santa Teresa di Lisieux: “Se la gente sapesse davvero Chi si nasconde sotto le specie del pane e del vino consacrati, non basterebbero tutti i gendarmi della terra a regolare l’afflusso delle persone in chiesa!”. Tale necessità, oggi, non esiste proprio. Eppure si celebra l’Eucaristia, che, oltre la grandezza del mistero, ricorda quanto Dio ci ami. Gesù sceglie sempre la via della kenosi(annientamento), il farsi particella infinitesimale di pane spezzato e di vino versato divenuti, con la consacrazione, vero corpo e vero sangue di Cristo. Mirabile sacramento: “Panisangelicusfitpanishominum”, cioè il pane degli angeli diventa pane degli umani. Questo pane celeste pone fine alle antiche figure.Ed esclama il cantore:”O realtà mirabile: il povero, il servo mangia l’Onnipotente!”. Ai più queste parole non dicono nulla; non evocano niente di speciale. Per questo, la SOLENNITÀ non è avvertita, se non da poche persone, delle quali, alcune partecipano per abitudine. Mi si stringe il cuore… e mi rendo conto che la cristianità ha bisogno di integratori di fede…di conversione di popoli…di riscoperta seria del mistero di Dio- amore trinitario, dell’Incarnazione del Verbo, dell’Eucaristia.Vanno valorizzate tutte le iniziative pastorali che,pur con l’adeguarle alla cultura odierna, vanno finalizzate seriamente alla centralità della presenza di Dio nella nostra vita.
Una domanda urge: non stiamo annacquando se non, addirittura, banalizzando il CREDO? Già come formula pochi lo ricordiamo a memoria; figurarsi poi come approfondimento, interiorizzazione e vita ad esso uniformata? Tanti dibattiti odierni sfiorano la religione; la mistificano; la vanificano; la ridicolizzano; fanno anche di peggio. È fuori luogo e tempo il riprendere, tutto, dico tutto il popolo di Dio, e studiare il Catechismo della Chiesa cattolica? Forse ci vergogniamo? Non è forse tempo di scuoterci dal torpore di fede? Domenica si parteciperà alla Liturgia e alla processione in ricordo del mistero del Corpo e del Sangue di Cristo. In quanti? Sia ben chiaro che non è questione di numeri ma di intensità e genuinità di fede. Nella nostra Chiesa dovremmo, in maniera sinodale, cioè camminando tutti insieme, fare il punto della situazione e trarre le conseguenze. Il cammino sinodale va ritmato sui misteri della fede, da riscoprire, adorare, interiorizzare, amare e vivere insieme…insieme… bando alle disquisizioni… e sentire nel profondo dei cuori ansia, urgenza, bellezza della conversione. Non serve “una fede- fai da te”; ma una fede da convertiti, una fede risorta ai misteri del nostro CREDO, e a una vita nuova di seguaci di Cristo, pane vivo disceso dal cielo per nutrire le nostre anime.
+ Lucio M. Renna
Vescovo O. Carm.