Ceglie Messapica, gli sottraggono la password: anziano perde 117mila euro
Ceglie Messapica, gli sottraggono la password: anziano perde 117mila euro
Fonte Gazzetta del Mezzogiorno
mimmo mongelli
07 Agosto 2020
Ha ricevuto un sms, che sembrava una comunicazione del Banco di Napoli, e subito dopo la telefonata di un sedicente impiegato dello stesso istituto di credito, che lo invitava a completare la procedura indicata nel messaggio per evitare il blocco del suo home banking. Ha commesso l’errore di fornire il suo numero di conto corrente e le credenziali di accesso allo stesso e dopo pochi minuti ha ricevuto la comunicazione – questa partita davvero dalla banca – che una serie di bonifici dell’importo complessivo di 117mila euro erano stati effettuati dal suo conto con diversi beneficiari. Solo in quel momento un pensionato cegliese si è reso conto di essere stato vittima di una truffa e si è rivolto ai carabinieri. Messa a verbale la querela del pensionato, i militari dell’Arma della stazione di Ceglie Messapica hanno avviato gli accertamenti del caso. A conclusione delle indagini i carabinieri hanno denunciato in stato di libertà per truffa in concorso una 59enne di Napoli, un 61enne di Crispano (Napoli), un 22enne di Succivo (Napoli), un 57enne di Napoli, un 40enne di Castel Volturno (Caserta) e un 36enne originario del Bangladesh e residente a Roma. Sono i beneficiari dei bonifici effettuati dal conto corrente del pensionato cegliese. Manco a dirlo, sui conti delle sei persone denunciate i soldi arrivati dai bonifici partiti dal conto della vittima della truffa sono spariti a tempo di record. Al momento al pensionato cegliese è rimasta l’unica «consolazione» che chi ha depauperato il suo conto corrente è stato identificato e denunciato.
Nonostante le periodiche campagne promosse dalle banche per mettere in guardia gli utenti dai truffatori, i raggiri continuano ad essere frequenti. Lo schema della truffa è, più o meno, sempre lo stesso: i truffattori inviano migliaia di comunicazioni che, a prima vista, sembrano effettivamente spedite dagli istituti di credito. Se la persona che riceve la mail la apre e risponde, fornendo al mittente i dati che gli sono stati richiesti, per l’hacker il «gioco» è fatto.