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Allarme per la Xylella delle viti

Allarme per la Xylella delle viti

Fonte : Corriere Salentino

 Dopo che la Xylella ha cambiato i connotati al paesaggio salentino (6,5 milioni di alberi colpiti nella stessa zona), quando non sono ancora stati reimpiantati gli ulivi che si presume siano resistenti, un nuovo allarme rischia di dare il colpo di grazia all’agricoltura leccese: un nuovo ceppo del batterio che fa seccare le piante è stato individuato lo scorso marzo in Europa. Ne danno notizia alcuni esperti del settore. L’allarme è scattato in Portogallo: in un vigneto di due ettari della contea di Fundäo. Il batterio che generò la peste degli ulivi arrivò dal Costa Rica nel 2008 silenziosamente per farci poi farci risvegliare in un incubo senza precedenti. “Non  possiamo ignorare che ci sono 4 sottospecie di Xylella, la prima è quella che colpì le viti in California – spiega l’esperto, Giuseppe Ferro – Quella che ha colpito i nostri ulivi è la Pauca. I batteri mutano e non siamo mai al sicuro. Ora è possibile che il primo ceppo stia circolando in Europa”.

Non sarà più possibile ripristinare il paesaggio che rese unico il Salento. Quando la Regione Puglia identificò il leccino e la favolosa (quest’ultima è più versata per l’agricoltura industriale) come specie resistente, non espresse certezza sulla capacità effettiva di non ammalarsi nel futuro. Inolte, la favolosa è un albero che richiede il doppio dell’acqua, come un frutteto: risorsa che scarseggia nel Salento. “Dopo il danno incalcolabile all’umanità ricevuto nel Salento, non si può più stare a guardare- continua Ferro – Bisogna intervenire subito. La distruzione delle viti nel Salento significherebbe la fine della nostra agricoltura: meglio giocare d’anticipo”.

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