Alluvione in Emilia Romagna, un mix pericoloso tra cicloni lenti ed effetto stau. Ecco cosa l’ha causata
Alluvione in Emilia Romagna, un mix pericoloso tra cicloni lenti ed effetto stau. Ecco cosa l’ha causata
A cura della redazione di 3BMeteo17 maggio 2023
UN MIX TRA CICLONE INSOLITAMENTE POTENTE ED EFFETTO STAU, RESPONSABILE ANCHE DELL’ALLUVIONE DI DUE SETTIMANE FA – La Romagna, parte dell’Emilia orientale e anche le alte Marche sono state interessate da una ondata di maltempo eccezionale. Il protagonista di questo evento drammatico è stato un ciclone mediterraneo insolitamente intenso per il mese di maggio. Nato sulle coste del Nord Africa, il ciclone ha poi risalito la nostra Penisola da Sud ad iniziare dalla Sicilia, dove peraltro lunedì scorso ha generato intensi nubifragi con allagamenti. Il notevole potenziale di questo ciclone si era di fatto già espresso sull’Isola: nel Palermitano infatti erano caduti fino a 100mm di pioggia, ovvero quattro volte la media dell’intero mese di maggio. Nel corso di martedì il vortice ha interessato in modo più diretto anche il Centro-Nord Italia, ma proprio Emilia orientale e Romagna si sono trovate nella posizione più drammaticamente sfavorita. La perturbazione infatti già di per sé era piuttosto violenta con piogge vigorose (punte di oltre 80mm anche sulle alte Marche), ma una volta raggiunta l’Emilia Romagna le precipitazioni sono stateulteriormente esasperate dal cosiddetto ‘effetto stau’. Nello specifico le correnti di grecale, ricche di umidità, si sono scontrate con il contrafforte appenninico scaricando ingenti quantità di pioggia in modo costante nelle stesse zone. A questa situazione si sono aggiunte diverse aggravanti: il ciclone si è praticamente fermato una volta raggiunto il Centro Italia, protraendo quindi il maltempo; i forti venti di bora sulla costa con mare agitato hanno ostacolato anche il deflusso delle acque dall’Appennino verso l’Adriatico; i terreni erano già intrisi d’acqua per via dell’alluvione di appena due settimane fa sempre nella stessa zona e con cause del tutto simili a quelle attuali.
IN 36 ORE PIU’ CHE DOPPIATA LA PIOGGIA DELL’INTERO MESE DI MAGGIO- Concretamente, in 36 ore sono caduti oltre 120mm tra Bolognese e pianura romagnola, ovvero più del doppio di quello che dovrebbe cadere nell’intero mese di maggio. Ma se ci spostiamo in Appennino si sono registrati picchi di oltre 200mm, segnatamente dietro Imola, Faenza, Cesena e Forlì, praticamente la pioggia di tre mesi condensata in un giorno e mezzo.
EFFETTO DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO ?- Va detto che il ciclone è stato alimentato anche dai cosiddetti flussi di vapore tropicali, ovvero una sorta di ‘fiume di aria molto umida’ prelevata appunto dalle latitudini tropicali e convogliate in questo caso verso la nostra Penisola. Questi flussi iniettano molta energia ai cicloni o alle perturbazioni, che possono scaricare così ingenti quantità di pioggia. Secondo vari studi ma anche proiezioni già evidenziate 20 anni fa, in un mondo più caldo vi è maggior vapore e quindi energia a disposizione dei cicloni, con effetti che talvolta diventano drammatici come quello attuale. Questi fiumi di vapore subtropicali sono stati responsabili anche della devastante alluvione nelle Marche dello scorso settembre.
FINO A QUANDO DURERA’ IL MALTEMPO? – In linea generale la situazione è bloccata: gli anticicloni restano lontani dal Mediterraneo e dall’Italia, che di fatto continuano da ormai oltre un mese ad essere bersaglio di perturbazioni e vortici ciclonici, alimentati da aria fresca in discesa dal Nord Europa. Almeno fino al weekend avremo a che fare con ulteriori piogge e temporali su gran parte d’Italia, a causa anche dell’ennesima perturbazione in risalita da Sud. Ma l’instabilità atmosferica, pur con delle fisiologiche pause, si protrarrà molto probabilmente per tutto maggio e forse anche nella prima parte di giugno. Per il caldo e la stabilità estiva bisognerà ancora attendere.
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