Consorzi di Bonifica, Pagliaro: “Prima i servizi, poi le cartelle. Stop a raffica di invii e aumenti costo acqua, pretese assurde
Consorzi di Bonifica, Pagliaro: “Prima i servizi, poi le cartelle. Stop a raffica di invii e aumenti costo acqua, pretese assurde”
Fonte : Corriere Salentino
“Stop immediato alla raffica di cartelle che stanno piovendo dai Consorzi di Bonifica in questi giorni, con richieste esorbitanti che non si riferiscono solo all’ultimo anno ma anche ai precedenti”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani.
“Tutto questo – come denunciamo da sempre – a fronte di servizi carenti se non inesistenti. È una vera operazione di rastrellamento, siamo ormai alla pesca a strascico e alla vessazione, tanto più in questo momento storico difficilissimo che sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese, schiacciate dal caro bollette e dall’inflazione.
E non è tutto: il regalo di Capodanno dei Consorzi è il raddoppio delle tariffe per i consumi di acqua ad uso irriguo per il 2023, con effetto retroattivo su tutto il 2022. Una follia!
Non si possono scaricare sugli utenti le falle di un sistema gestionale che fa acqua da tutte le parti e che prosciuga i finanziamenti regionali ai Consorzi per le spese di funzionamento, lasciando poche gocce per le dovute attività di pulizia dei canali, di manutenzione del territorio e di efficientamento della rete irrigua.
Il tributo 630 sta esasperando gli utenti perché è un balzello ingiusto, visto che non è conseguente ad una reale e tangibile bonifica e cura del territorio. La pioggia di cartelle in arrivo scatenerà quindi una valanga di impugnazioni, molte delle quali daranno ragione ai ricorrenti, come è accaduto finora. E dunque, il cane continua a mordersi la coda in un circolo vizioso di inefficienze e sprechi. Basta girare per le nostre campagne per constatare lo stato di totale abbandono di alcuni canali ostruiti da vegetazione e tronchi d’albero, con le sponde lesionate e le reti di scolo intralciate.
Anziché cercare di fare cassa rastrellando tributi dai consorziati e alzando il costo di un bene irrinunciabile come l’acqua per irrigare, si faccia un piano serio per stabilire il saldo e stralcio delle cartelle di pagamento, e soprattutto si calcolino i tributi da pagare in base ai servizi realmente svolti nei diversi territori, esentando in via prioritaria quelli delle aree colpite dalla xylella, per evitare che al danno della malattia degli ulivi si aggiunga la beffa di dover pagare per la bonifica fantasma di terreni desertificati. Si metta finalmente in atto la riforma dei Consorzi di bonifica che chiediamo da tempo, per renderli davvero efficienti e giustificare cartelle che al momento sono per la stragrande maggioranza dei casi una pretesa assurda”.