FALSI DIPLOMI PER OPERATORE SOCIO SANITARIO,.OGNI ATTESTATO FALSO ERA COSTATO 2800 EURO AGLI SFORTUNATI CORSISTI.
FALSI DIPLOMI PER OPERATORE SOCIO SANITARIO,.OGNI ATTESTATO FALSO ERA COSTATO 2800 EURO AGLI SFORTUNATI CORSISTI.
Fonte: La Voce di Manduria
C’è un’inchiesta anche alla procura della Repubblica di Brindisi, la terza dopo quella in corso a Lecce e Taranto a carico di un manduriano, C.D.G. di 54 anni, presidente dell’istituto di formazione privato, Giacomo Leopardi, con sede principale a Lecce e succursali a Manduria e in altri comuni ionici. L’imprenditore manduriano che è anche amministratore della Informates School con sede a Teramo, è accusato di essere a capo di un’organizzazione che organizzava corsi per Operatore socio sanitario consegnando falsi attestati a centinaia di ignari corsisti. Oltre a lui la procura brindisina indaga altre due persone, suoi complici in qualità di tutor, residenti a Lecce e Brindisi. Devono tutti rispondere di truffa.
A mandarli al banco degli imputati è stato il pubblico ministero Alfredo Manca all’esito delle indagini avviate in seguito alla denuncia giunta sulla sua scrivania, in cui c’era il racconto della “disavventura” vissuta da una 35enne di Scorrano. Questa raccontò di aver frequentato il corso per diventare Oss, al costo di 2.800 euro, sino all’esame finale tenutosi in una struttura alberghiera di Pescara, dopo un periodo di tirocinio, e di aver superato la prova, ricevendo così un attestato di qualifica professionale. Il documento risultava rilasciato a Teramo l’11 luglio del 2016, dalla “Informates School srl” e riportava come intestazione “Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e della Regione Abruzzo”. Ma al momento della partecipazione a un concorso nell’ospedale di Foggia, la malcapitata avrebbe scoperto di avere in mano solo carta straccia, perché l’ente di formazione non era inserito nell’Albo regionale degli organismi di formazione accreditati dalla Regione Abruzzo. La prima udienza si terrà il prossimo 27 settembre davanti al giudice Maurizio Rubino del tribunale di Brindisi e in quella sede la persona offesa potrà costituirsi parte civile con l’avvocato Giuseppe Presicce.
Ogni attestato falso era costato 2800 euro agli sfortunati corsisti, tra questi molti manduriani, alcuni dei quali erano stati già assunti da società che li hanno poi licenziati. Le vittime manduriane e dei comuni limitrofi si sono già rivolti agli avvocati Dario Iaia e Armando Pasanisi. La Procura tarantina non ha ancora concluso la fase preliminare delle indagini.