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Il sindaco di Torre Santa Susanna, Michele Saccomanno, ha presentato un esposto in Procura per chiedere interventi riguardo alle “ingiunzioni di pagamento contributi emessi dal Consorzio speciale per la bonifica di Arneo”.

Il sindaco di Torre Santa Susanna, Michele Saccomanno, ha presentato un esposto in Procura per chiedere interventi riguardo alle “ingiunzioni di pagamento contributi emessi dal Consorzio speciale per la bonifica di Arneo”.

Fonte Brindisi Report

Il sindaco di Torre Santa Susanna, Michele Saccomanno, ha presentato un esposto in Procura per chiedere interventi riguardo alle “ingiunzioni di pagamento contributi emessi dal Consorzio speciale per la bonifica di Arneo”.

Il primo cittadino si fa portavoce delle numerose situazioni segnalate dai cittadini “raccolte nel corso di un pubblico incontro molto partecipato (anche da cittadini dei paese limitrofi) lo scorso 17 agosto” organizzato in seguito alle continue richieste di informazioni giunte presso gli uffici comunali da parte dei cittadini che ricevono “illegittimamente gli avvisi”.

“Ho sentito il dovere di organizzare una pubblica assemblea in cui ho ascoltato le lamentele dei singoli ed ho promesso di segnalare la vicenda, i cui profili, a mio giudizio, stanno acquisendo una connotazione di illiceità nelle condotte perpetrate dagli attori degli accadimenti”.

Saccomanno spiega di essersi già occupato della questione nel corso della sua esperienza amministrativa come assessore regionale dal 2000 al 2005 e che all’epoca con intervento legislativo regionale “furono previsti lunghi periodi di sospensione del contributo, proprio per sanare la discrepanza tra l’imposizione contributiva al cittadino e la mancata erogazione di servizi allo stesso”.

“Credo che la chiave di lettura sia proprio l’inadeguatezza del rapporto tra quanto richiesto e quanto erogato, che si traduce in illegittimità accertabile, tuttavia, solo ed esclusivamente in sede giudiziaria. Si tratta di una questione di cui si è presa coscienza da ormai svariati anni e che vede l’assenza, il silenzio della Regione Puglia, che non può e non deve essere colmato dall’autorità giudiziaria che solo in pochi possono adire stante i costi dei processi”.

“Non è socialmente tollerabile che il singolo debba porre rimedio attraverso percorsi giudiziari che, per altro, creano beneficio solo ed esclusivamente individuale, con il permanere della situazione di grave violazione di un principio di diritto, sancito dall’ordinamento della inesigibilità del contributo, che non può essere tollerata nel silenzio generale e dell’inadeguatezza delle condotte delle istituzioni responsabili”.

“E’ palese la mancanza del presupposto dell’imposizione consorziale, essendo ormai pacifico che, affinché il consorzio sia legittimato a pretendere il contributo consortile, sussista un beneficio diretto e specifico per il consorziato-contribuente e non è sufficiente un vantaggio soltanto generico e teorico, riguardante un vago comprensorio ed a carattere solo virtuale, poiché è assolutamente necessario un vantaggio specifico, cioè riguardante il fondo del quale si tratta, concreto, cioè effettivo e dimostrabile e, infine, diretto, cioè non di riflesso; tale vantaggio deve, inoltre, essere valutato anno per anno sulla base dei reali incrementi di valore del fondo determinati dalle opere di bonifica o dalla loro manutenzione”.

“Mi è stato segnalato che numerosissime pronunce dell’autorità giudiziaria anche del giudice di legittimità hanno confermato tale assunto. È questo il principio del nostro ordinamento che risulta violato e rispetto al quale occorre sanzionare le condotte che in tutti questi anni hanno danneggiato il comune cittadino. Le chiedo di verificare quanto da me segnalato al fine di intervenire per ripristinare i principi di uno Stato di diritto”.

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