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PORTO CESAREO (LECCE) MALTRATTA  LA COMPAGNA PERCHÉ NON TROVA IL PRANZO PRONTO E I PIATTI PULITI: DONNA DENUNCIA E FA CONDANNARE L’UOMO

PORTO CESAREO (LECCE) MALTRATTA  LA COMPAGNA PERCHÉ NON TROVA IL PRANZO PRONTO E I PIATTI PULITI: DONNA DENUNCIA E FA CONDANNARE L’UOMO

Fonte Corriere Salentino

 – Picchiava la convivente per i motivi più banali come può essere un pranzo non ancora pronto, i piatti non puliti o una maglietta da indossare non stirata. In casa, per la donna, sarebbe stato un autentico inferno: umiliata nell’animo e nel fisico e costretta a condurre un regime di vita odioso e insopportabile. G.R., 29enne di Porto Cesareo, è stato condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione dai giudici in composizione collegiale che si sono associati, quasi integralmente, alla richiesta della Procura di due mesi più alta..

Già tempo prima, ad aprile del 2022, rientrato in casa e non trovando il pranzo pronto non appena la donna gli voltò le spalle, l’uomo la colpì con un calcio al fondo schiena provocandole un forte dolore all’osso sacro. A fine luglio, poi, mentre tentava di riparare un elettrodomestico in casa, G.R. raggiunse la compagna, a letto con il figlio piccolo, rimproverandola di essere la causa del guasto della lavatrice. Al disappunto della donna, reagì con violenza schiaffeggiandola alle braccia e alle gambe. E poi botte sol perché la convivente non si adoperava a pulire per terra né a lavare i piatti dopo pranzo o perché non trovava la maglietta da indossare.

In realtà il clima di terrore in casa per la gestione domestica andava avanti già da tempo. in alcune circostanze, l’uomo avrebbe persino brandito contro un coltello minacciando la donna che le avrebbe sferrato un colpo all’addome inveendo contro di lei insistendo nel simulare un’azione di accoltellamento. Agli atti del processo sono confluite, poi, anche le minacce di morte e di dare fuoco all’auto e alla barca del padre della malcapitata quando la donna comunicò la sua intenzione di chiudere una relazione sentimentale così dolorosa. Nella spirale di violenza, l’uomo non avrebbe neppure risparmiato il figlio di 6 anni picchiato e insultato con epiteti del tipo: “africano”, “pinocchio” per punirlo della sua esuberanza.

Nell’estate del 2022, la compagna si è presentata in caserma per denunciare il convivente. È così scattata un’indagine sfociata in un divieto di avvicinamento per l’uomo, ora condannato

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