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Prossima  scarcerazione   per  fine pena di Michele Misseri

Prossima  scarcerazione   per  fine pena di Michele Misseri

Fonte La Voce di Manduria

 Misseri Michele Misseri

Alla fine del mese di febbraio prossimo  per Michele Misseri arriverà il fine pena avendo scontato 8 anni di detenzione (scontati di circa 400 giorni per buona condotta). Lo conferma il suo avvocato, Luca Latanza: «Verso la fine di febbraio Misseri sarà di nuovo un uomo libero». Infatti lo zio di Sarah Scazzi, per i giudici uccisa dalla zia Cosima Serrano e dalla cugina Sabrina, entrambe condannate per questo all’ergastolo, era stato condannato per soppressione del cadavere della nipote che lui gettò in un pozzo in contrada Mosca nelle campagne di Avetrana il 26 agosto del 2010.

L’uomo ha sempre dichiarato l’innocenza delle due donne in carcere, addossandosi tutte le responsabilità del delitto Ai magistrati dichiarava di essersi solo sbarazzato del corpo della povera quattordicenne e di aver abusato sessualmente di lei prima di buttarla nel pozzo e incolpando del delitto la figlia Sabrina. Versione poi ritrattata più volte dal contadino

La giustizia ha  invece affermato una verità processuale diversa da tutti i racconti di zio Michele. Ad uccidere la piccola Sarah, recita la sentenza definitiva, furono Sabrina e sua madre Cosima. A scatenare il delitto un crogiolo di veleni e sentimenti contrastanti. Michele sarebbe intervenuto  solo dopo la morte della nipote. Sarebbe stato chiamato dalle donne di casa per far sparire il corpo ancora caldo della 15enne. Una missione che lui avrebbe eseguito diligentemente, dopo aver caricato il cadavere in macchina. Fedele al mandato ricevuto da moglie e figlia, ha stabilito anche la Cassazione, sarebbe volato in campagna per scaraventare il corpo in quella cisterna interrata, utilizzata per la raccolta delle acque piovane. Poi avrebbe custodito per quaranta giorni il segreto nel suo cuore, sfuggendo a investigatori e cronisti prima della confessione poi ritrattata.

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