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Riceviamo e Pubblichiamo: “CONTRASTI”

a cura di mons. Lucio RENNA

I pompieri si affannavano per salvare un gattino che miagolava, straziante, dalla cima di un altissimo albero. Correvano rischi, i pompieri, per la difficoltà dell’impresa perché l’albero si ergeva sullo spuntone di una roccia a strapiombo sul burrone. La scena era, al tempo stesso, edificante e inquietante. Con altre persone seguivo l’evoluzione e rabbrividivo a ogni soffio violento del vento. Il tutto si svolse nel giro di circa un’ora. Un sospiro di sollievo liberatorio quando vedemmo l’ultimo pompiere a terra col gattino in braccio. Ammiravamo il coraggio dei pompieri e la riuscita dell’impresa. Gioivo davvero, ma non potevo fare a meno di riflettere sul coraggio di quegli uomini per un piccolo felino e la cattiveria di tanti/e che usano e abusano dei loro simili: bambini violati e lasciati morire; donne stuprate, violentate e uccise; esseri umani travolti da macchine guidate ad alta velocità da persone ubriache o drogate che lasciano agonizzare e morire le loro vittime senza soccorrerle. I casi di cattiveria sono tanti. Che dire poi delle guerre che distruggono cose, case, interi paesi, città, regioni e nazioni intere sotto i nostri occhi che inorridiscono in diretta grazie ai socials. Contrasti inspiegabili che alcuni causticamente commentano: un gattino vale più di grandissime masse umane maciullate per motivi noti ai potenti e ai violenti della nostra sfilacciata umanità. Dovunque ci si volti, terrore e morte aureolati dall’impassibilità disumana dei violenti, micro e macro, che infestano l’intero globo terracqueo. Come credente, sono convinto che spunterà il giorno di Dio; ma come uomo e cittadino condivido al cento per cento la confusione, il terrore, l’asfissia generati dalla non-cultura che ghermisce, confonde, stordisce e fa morire. Inutile puntare il telescopio su qualche paese o su qualche caso: come dicevo prima, siamo spettatori in diretta televisiva. Quelle cattiverie familiari o, comunque, quotidianamente consumate un po’ dovunque, secondo alcuni non sono da considerare. Ma, secondo me, sbagliano perché dimenticano che bene e male si espandono; quello per costruire, questo per distruggere.

                                                                               + Lucio M. Renna

Vescovo Carmelitano

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