Menù principale

Riceviamo e pubblichiamo: IL BRANCO… a cura di mons. Lucio Renna

IL BRANCO… a cura di mons. Lucio Renna

Non mi riferisco a un branco di lupi, ma a quello umano. È una aspra e rude conseguenza della mentalità creatasi nella cultura liquida di oggi, che purtroppo sta mietendo carnefici e vittime in maniera esponenziale. Il mio sguardo si rivolge, preoccupato e mortificato all’odierno panorama adolescenziale e giovanile, vittima esso stesso della cultura malata. Noi adulti non possiamo e non dobbiamo ignorare le nostre responsabilità. Ricordo che per il decennio 2010-2020 la CEI si era rivolta, con mirabile documento, a tutti i responsabili, tracciando le linee guida per EDUCARE ALLA VITA BUONA DEL VANGELO. Era comunque già operante e dilagante la mentalità corrosiva e venefica del lasciar andare le cose come vanno. E, si diceva, per scusare se stessi, “a che serve affannarsi… a niente… adolescenti e giovani ormai hanno imboccato sentieri particolarissimi…è impossibile fermarne il cammino”. Rinuncia, quasi endemica, da parte dei responsabili a stare accanto, con amore e autorevolezza, alle giovani generazioni. Niente di più esiziale: era come un abbandonare alle onde anomale una vela, senza muovere un dito per preservarla. I retaggi del passato e gli sbalzi del presente avrebbero dovuto convincere i responsabili a riscoprire la preziosità del compiere il proprio dovere di guide educative. Ma tant’è, si lasciava che le onde anomale della mentalità malata, sfociata poi nella cultura liquida, facessero il loro corso. E non ci si vergognavaper il proprio disimpegno. Gli adulti ritenevano fastidioso e inutile intromettersi, in modo adeguato e formativo, nel mondo di adolescenti e giovani. Costoro, d’altra parte, assistevano a quanto di strano, aberrante e violento avveniva nel mondo degli adulti; e, ovviamente, non trovavano di meglio che scimmiottarli.

Scimmiottare non basta più oggi… alle giovani generazioni…che scavalcano tutti i recinti di lecito ed illecito… e si lasciano guidare dagli impulsi del momento o del gruppo, che diviene facilmente branco, e perpetrano ogni aberrazione… per loro non esistono limiti…ma solo compulsioni del momento a fare quello che vogliono, dove e quando lo vogliono: stupri, violenze sulle donne, party-droga, furti oppure omicidi per procacciarsi euro sufficienti a soddisfare le proprie voglie. E, visto che gli adulti ostentano la loro libertinaggine,i giovani ritengono lesivo della loro ormai corposa volontà anche un saggio consiglio. Questo, e parecchie altre cose,spiegano il malessere generale che schiaccia famiglie, persone,  uomini e donne; ma in numero più  grande soprattutto le ragazze. Sicché le varie reti TV, nazionali e private, trovano facilmente materiale per dibattiti, sempre con e tra gli stessi opinionisti, che ormai sono diventati talmente fastidiosi da non interessare più. In questi ultimi giorni si parla di Palermo, di Caivano e altri luoghi, ma sempre e solo dagli stessi personaggi, forse neppure addetti ai lavori di fenomeni che analizzano con toni e atteggiamenti da esperti, senza esserlo realmente, tranne alcuni più seri e preoccupati. In effetti si continua ad andare avanti così, per inerzia, movimentando la noia con i casi limiti più inquietanti che – e questo sarebbe un argomento serio da affrontare – trovano nella Giustizia diversi disponibili a gettare acqua sul fuoco che sta arrostendo il popolo nel fuoco di una sempre più dilagante e dilaniante disperazione.

Eh! Sì, perché nei tribunali ci sono diversi che, per denaro, venderebbero l’anima al diavolo.

Il poeta Totò scrisse, tra le tante altre, una bella poesia intitolata ‘”A cuscienza”… parola, questa, che ha perso ogni domicilio nel mondo. Oggi conviene “tirare a campare”… son sempre meno coloro che si appellano o parlano di coscienza. La cultura tossica odierna rifiuta una parola così importante e taccia come “fuori del tempo” coloro che ne rispettano il valore, e cercano di agire con coscienza.  Questo spiega, sia pure parzialmente, quanto asserito sul mondo degli adulti e, per conseguenza, degli adolescenti e dei giovani. La coscienza, forte richiamo ai valori, è stata sfrattata inesorabilmente da un numero crescente di umani di ogni età e di ogni sesso. La coscienza, come il grillo parlante di Pinocchio, viene martellata, frantumata, annullata. Si vuole ad ogni costo difendere la libertà…ma non ci si accorge che si sta difendendo il libertinaggio. Ma, in fondo, che fa! Almeno così concludono coloro che attentano alla vera libertà in difesa della caricatura di essa. In questo giro culturale vizioso, violento, anarchico, la coscienza cosa potrebbe fare? E allora va assolutamente eliminata.

Percorsi di legalità e di formazione civica incombonoa tutte le agenzie formative.  Credo che Governo eChiesa debbano interessarsi seriamente a tali percorsi.Nonsi può fingere di ignorare la situazione e poi far passerelle commemorative delle vittime di omicidi, stupri, e violenze. Le due suindicate realtà, ciascuna a modo proprio, possono e devono immergersi nella situazione culturale e comportamentale che sta, in continuazione, mietendo vittime. L’ intervenire poi è come ilpiangere sul latte versato. Meno parate commemorative e più iniziative educative, partendo dalle famiglie.Laprima cellula della società è la famiglia…che va aiutata in tutti i modi possibili e a tutti i livelli: nazionale, regionale, locale. Aiuto collaborativo nel gravoso e delicato ministero che i genitorisono chiamati a svolgere.  In questo ambito, in nome di Dio, meno chiacchiere e più fatti. I genitori, da parte loro, non possono con leggerezza delegare ad altri il loro precipuo e principale impegno, né tanto meno fingere di non accorgersi delle problematiche dei propri figli. Anche la Chiesa, con le sue varie ramificazioni, è un’agenzia formativa… il suo, è un ministero molto prezioso e delicato.  La crescita cristiana va di pari passo con la crescita umana. Indubbiamente non deve accettare deleghe. In questo ambito, ciascuno ha le sue precise responsabilità.  Tuttavia la Chiesa, non generica ma concreta e particolarizzata nelle parrocchie, oltre al suo specifico ministero,può e deve farsi voce credibile per le altre agenzie educative. Tutto sommato, la Chiesa – si deve riconoscerlo – si dimostra abbastanza impegnata a favore delle giovani generazioni.  Ma anche il suo lavoro si vanifica senza la collaborazione delle altre agenzie. Tra queste, la scuola occupa luogo preminente, visto che gli alunni passano con gli insegnanti diverse ore al giorno.Lascuola èla palestra della vita…e i docenti, con l’esempio e l’impegno, sono gli allenatori.Questomio linguaggio è allegorico, ma spero sia chiaro quello che intende. Portare esempi concreti a riprova di quel che scrivo, mi pare inutile… I socials quotidianamente e, si potrebbe dire, in tempo reale, ci informano di quanto succede di inquietante in genere, ma specialmente in modo particolare tra adolescenti e giovani. Il riferimento alla coscienza non sia considerato come pia esortazione ma come fraterna e vibrante sollecitazione a riscoprire e rendere storicamente concreta la più grande forza di cui potremmo avvalerci: la coscienza!

                                                                      + Lucio M. Renna

Vescovo Carmelitano

Loading