Stop agli autovelox selvaggi per rimpinguare le casse comunali
Stop agli autovelox selvaggi per rimpinguare le casse comunali
– È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto interministeriale Infrastrutture/Interno che disciplina le modalità di collocazione e uso degli autovelox: stop alla proliferazione della rilevazione automatica. Una giungla che tartassa le famiglie: basta una piccola distrazione, un chilometro in più di velocità oltre i 5 di tolleranza, e scattano le sanzioni. Costi, tra l’altro, altissimi se commisurati agli stipendi bassi dei lavoratori medi italiani. L’autovelox sulla Lecce-Gallipoli, in agro di Galatina, ha fruttato nel 2023 110mila multe e 4,7 milioni di incassi: milioni di euro che fioccano nei comuni di tutta la Puglia. Persino comuni come Trepuzzi e Gallipoli sono riusciti a incassare rispettivamente 4,5 e 2,5 milioni con le multe solamente nel 2023. La piccola comunità di Melpignano incassa 1,1 milioni di euro nello stesso anno. Non si dica che non è un metodo eccellente per rimpinguare le casse comunali. Nel nuovo decreto voluto da Salvini “si mette al primo posto la tutela della sicurezza della circolazione, ponendo regole certe sul posizionamento dei dispositivi e sulle sanzioni” – spiegano dal Ministero. L’intervento è arrivato sull’onda delle proteste degli automobilisti, che hanno portato anche a gesti estremi e fuori legge, come l’abbattimento di alcuni strumenti di rilevazione automatica delle infrazioni.
Sarà un provvedimento del prefetto a individuare gli autovelox che sono effettivamente necessari, sulla base di un effettivo pericolo, provato da dati certi che riguardano la strada specifica dove installare l’apparecchiatura fissa di rilevazione. L’avviso dovrà essere posizionato un chilometro prima nelle strade extraurbane. Stop agli autovelox sulle strade urbane che hanno un limite di velocità di 50 km orari. La minima distanza tra autovelox dovrà essere di 3 km l’uno dall’altro nelle strade extraurbane e di un chilometro nelle strade secondarie. Il dispositivo per la rilevazione della velocità può essere utilizzato solo se il limite è fissato ad almeno 90 km/h ma non per limiti inferiori sulle extraurbane. Stretta anche per gli autovelox mobili, quelli montati su auto della polizia in movimento: la contestazione dev’essere immediata, altrimenti bisogna collocare sulla strada postazioni autovelox fisse o mobili ben visibili. Le reazioni politiche a questo nuovo intervento sono diverse: critiche a sinistra, apprezzamento a destra per aver posto fine alla giungla degli autovelox. Intanto, cresce l’uso delle app come WAZE per intercettare per tempo tutti i rilevatori di velocità.