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Al loro primo incontro gli ruba il portafogli in pizzeria: lui non può più pagare la cena, lei scappa con 600 euro

Al loro primo incontro gli ruba il portafogli in pizzeria: lui non può più pagare la cena, lei scappa con 600 euro
Fonte : Corriere salentino
MARTANO/ZOLLINO (Lecce) – Su facebook era scattata la scintilla della passione. Almeno questo credeva l’uomo. In chat, infatti, aveva scambiato messaggi, lusinghe e apprezzamenti con una donna e, dopo qualche settimana, tra i due era anche sbocciato un flirt. Naufragato molto rapidamente. Al primo incontro, per l’esattezza, avvenuto in una pizzeria dove l’uomo credeva di poter suggellare quella conoscenza virtuale in qualcosa di più importante mangiando una pizza e sorseggiando una birra seduti ad un tavolo. La donna, infatti, aveva idee ben diverse: avrebbe sfruttato l’incontro per scroccare una cena e, soprattutto, per sfilare il portafogli dell’uomo e scappare così con circa 600 euro.
Una beffa, anzi doppia per il corteggiatore: senza soldi per poter saldare il conto e senza più la donna che, ingenuamente, credeva potesse regalargli la gioia dell’amore.
Per la donna non è sbocciato certamente alcun sentimento ma si è comunque concretizzata una condanna ad 1 anno di reclusione per il furto del borsello così come stabilito dalla giudice monocratica del Tribunale di Lecce, Annalisa De Benedictis. Sul banco degli imputati era finita Antonella Falmini, 35 anni, di Martano, che dovrà ora anche risarcire A.M., originario di Zollino, con 1500 euro per quella fuga nel pieno di una cena che avrebbe dovuto sancire un amore.
Eppure nulla faceva presagire un simile epilogo. Dopo la conoscenza via social, infatti, l’uomo aveva invitato la sua nuova “fiamma” in una pizzeria di Melissano (nel basso Salento) la sera 25 maggio del 2019 prelevandola direttamente da casa con la sua auto. Una volta nel locale, consumata la cena, l’uomo si sarebbe allontanato per qualche secondo per raggiungere il bagno. E avrebbe lasciato la giacca poggiata sulla sedia. “Torno subito” avrebbe detto alla donna che, dal canto suo, non aveva alcuna intenzione di attendere. E avrebbe allungato le mani nella giacca dell’uomo sfilando il portafogli con all’interno 600 euro, la carta d’identità, la patente di guida, la carta del reddito di cittadinanza e quella posta pay.
Quando A.M. è ritornato al tavolo insieme alla donna ha raggiunto la cassa. Con un gesto galante le dice che avrebbe provveduto a saldare il conto mentre la donna esce dalla pizzeria con la scusa di fumare una sigaretta. A.M., però, non trova più il borsello mentre la “compagna” si è già allontanata probabilmente raggiunta da qualche amico. Come primo danno il malcapitato non può più pagare il conto e inizialmente stenta anche a credere che possa essere rimasto vittima di un raggiro pochi minuti prima.
Ma quando, nei giorni immediatamente successivi, si accorge che la donna lo ha bloccato sui social e su WhatsApp allora capisce di essere stato derubato e decide di presentare una denuncia e di far avviare le indagini. Nel corso del processo, l’imputata non è mai comparsa in aula. Lo ha fatto, invece, la vittima che ha confermato quanto accaduto quella sera. E la sua testimonianza, evidentemente, ha convinto la giudice che a rubargli il portafogli sarebbe stata proprio la donna conosciuta sui social. L’imputata era difesa dall’avvocato Giuseppe Viva; la parte civile, invece, era rappresentata dall’avvocato Gianni Gemma.

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