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ARPA, CINQUE MOTIVI PER BOCCIARE I PIANI DEL DEPURATORE ( CON SCARICHI NEL MARE DI COLIMENA E AL SUOLO IN CONTRADA MARINA A SAN PIETRO IN BEVAGNA),

ARPA, CINQUE MOTIVI PER BOCCIARE I PIANI DEL DEPURATORE
( CON SCARICHI NEL MARE DI COLIMENA E AL SUOLO IN CONTRADA MARINA A SAN PIETRO IN BEVAGNA),
Fonte : La Voce di Manduria
Il progetto dell’Acquedotto pugliese sugli scarichi complementari del nuovo depuratore di Manduria (nel mare di Colimena e al suolo in contrada Marina a San Pietro in Bevagna), non è passato soprattutto per il parere negativo dell’Arpa Puglia che ha individuato cinque punti critici nei piani dell’opera.
Una dettagliatissima relazione firmata dal direttore del Dipartimento provinciale di Taranto dell’agenzia per l’ambiente, Vittorio Esposito, che inciderà pesantemente sulla fattibilità dell’opera idraulica sia dal punto di vista biologico che chimico e ambientale in genere. In nove pagine ricche di riferimenti di legge e puntigliose ricerche, l’Arpa ha analizzato punto per punto il progetto Aqp invitando i progettisti a rivedere il lavoro in almeno cinque aspetti tutt’altro che marginali.
Il parere degli esperti (il gruppo diretto da Esposito era composto dall’ingegnere Maria Cristina De Mattia, dal geologo Raffaele Lopez, dal chimico Adele Dell’Erba e dagli specialisti in materia ambientale, Patrizia Lavarra e Flavio Pompigna), ha messo in dubbio l’asserita non pericolosità dello scarico emergenziale nel bacino di Torre Colimena direttamente collegato con il mare ma anche il sistema di scarico al suolo delle trincee drenanti di San Pietro in Bevagna, in contrada Marina. Dubbi vengono poi sollevati sulla correttezza di alcuni calcoli tecnici mentre viene stigmatizzata la totale mancanza di parametri qualitativi dei reflui e delle acque marine. Clamorosa, poi, l’osservazione dei tecnici Arpa relativa alla dimenticanza dei progettisti del controllo sulle emissioni odorigene. «Non risulta dagli elaborati – si legge – un protocollo per il monitoraggio della qualità dell’aria e di eventuali molestie olfattive né nell’area prossima al depuratore, né in prossimità dei buffer ecologici (Parco dell’acqua vicino alla Masseria Marina, Ndr)». In particolare, fanno notare gli esperti dell’’Agenzia, «non è presente una valutazione dell’impatto odorigeno delle emissioni derivanti dal nuovo depuratore potenzialmente impattanti sulla zona Urmo Belsito rientrante nel comune di Avetrana».
Nell’osservazione relativa allo scarico emergenziale con sversamento indiretto nel mare di Colimena, i tecnici stigmatizzano la leggerezza con cui i progettisti hanno valutato gli effetti dei reflui sull’equilibrio marino. «Le indagini svolte – scrivono nel parere – non hanno tenuto conto della eventuale componente faunistica bentonica di fondo molle che potrebbe caratterizzare i sedimenti del fondale del bacino, né della presenza di eventuali specie ittiche che risalgono lungo il canale di collegamento con il mare; si ravvisa quindi la necessità approfondire le analisi sulla matrice biologica presente nel bacino, indagando lo stato di salute degli elementi di qualità biologica ivi presenti». Matita rossa anche sui parametri di controllo sulla composizione delle acque di scarico mancanti dei più pericolosi inquinanti come i metalli pesanti, i solventi e persino il parametro microbiologico della salmonella. Forti perplessità vengono poi espresse per quanto riguarda gli attraversamenti di scavi in zona boschiva e sottoposta a vincoli ambientali profondi sino a quasi cinque metri. Secondo l’Arpa, infine, il suolo sottostante il buffer della Masseria Marina, non sarebbe adatto allo scopo annunciato di correggere il processo di salificazione della falda. «Le opere previste nel progetto per la quota topografica su cui sono localizzate – osservano gli esperti dell’Arpa – non potranno intercettare le acque della falda carsica profonda.
Nazareno Dinoi

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