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«Così ci convinsero a pagare 75mila euro per toglierci il malocchio»

«Così ci convinsero a pagare 75mila euro per toglierci il malocchio»
Fonte : di Lucia Pezzuto per il 7 Magazine
“Ci hanno rovinato, ho perso 75mila euro perché dicevano che avevo il malocchio ma era soltanto una truffa”. Così Cecilia, una donna di 59 anni di Carovigno, racconta la truffa di cui è stata vittima nel 2011 insieme al marito e per la quale oggi una coppia di Taranto è stata condannata dal giudice civile al pagamento della somma complessiva di 85mila euro, 42.500 per ciascuno, alla quale si aggiungono tutte le spese processuali. La storia della truffa del “malocchio” balzò agli onori della cronaca qualche anno fa , quando l’Adoc, attraverso gli avvocati Marco Masi e Marco Elia, prese in incarico il caso.
La signora Cecilia ancora oggi ricorda bene quel giorno in cui i truffaldini bussarono alla sua porta. “Ero sola in casa- racconta- mio marito non c’era. E quando bussarono si presentarono in due, un uomo e una donna. Lei disse che era la segretaria della Guardia di Finanza e che doveva riscuotere un credito di 5mila euro. Diceva che erano dei bolli della macchina che non avevamo pagato e che adesso l’Agenzia delle Entrate voleva i soldi altrimenti mi sequestravano la macchina”. Cecilia, che vive a Carovigno in una villetta con il marito Nicola di 63 anni, è una donna molto semplice ed ingenua. In quel momento non aveva dubitato delle persone che aveva difronte e disponendo dei soldi richiesti non ci pensò due volte a consegnarli ed a firmare i documenti, ovviamente fasulli, che i fantomatici finanzieri le avevano messo davanti. Forse proprio la facilità con cui Cecilia cede induce i due imbroglioni a “scucirle di più”. “A quel punto, sempre la segretaria, come diceva lei, della Guardia di Finanza, mi disse che avevo la faccia triste, e che doveva farmi le carte, i tarocchi”.
La “segretaria” mette , quindi, i tarocchi sul tavolo e comincia a fare le carte a Cecilia. “Usciva sempre la figura con il cappio, l’impiccato- racconta la donna- diceva che era il malocchio e che presto mi sarebbero successe delle cose molto brutte”. Cecilia resta turbata dalle parole della donna e chiede come può fare a togliere la malasorte. E’ a quel punto che scatta la nuova richiesta di denaro. “Mi ha detto che se volevo togliere il malocchio dovevo pagare. Mi chiese tanti soldi ma io non li avevo con me e mio marito non c’era”. Così Cecilia resta d’accordo con la “segretaria” che si sarebbero sentite per il nuovo pagamento e togliere il malocchio. Nel frattempo Nicola viene informato della strana visita ricevuta dalla moglie e nonostante non sia proprio convinto della storia del malocchio decide di pagare. Per farlo però vende ad un prezzo stracciato la proprietà di famiglia, un terreno con una casetta in agro di Ostuni, un bene che si tramanda di padre in figlio da generazioni. “Così ho racimolato i soldi e piano a piano li ho dati alla donna che doveva togliere il malocchio- dice Nicola- li ha voluti in contanti , è venuta con in banca a ritirali”. La coppia truffaldina , così, intasca i soldi e fa perdere le proprie tracce. Nicola e Cecilia, agricoltori da una vita, perdono tutti i loro risparmi e quando non hanno più notizie della cosiddetta “segretaria” della Guardia di Finanza e del suo compagno capiscono di essere stati imbrogliati. “Siamo andati alla polizia e abbiamo raccontato quello che era successo- dicono- così son state aperte le indagini”.

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