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DOMENICA DI PASQUA a cura di Mons. Lucio Renna

DOMENICA DI PASQUA

a cura di mons. Lucio Renna

Spalanca le tue braccia, o Dio,
perché in esse mi rifugi anch’io.
Il buio della notte è dileguato;
di luce nuova il cielo illuminato
ridonda di alleluja e altri canti;
sono banditi oggi amari pianti.
Il giorno atteso è finalmente sorto;
si piange di gioia dinanzi al Risorto.
Il mirabile duello, chi l’ha visto?
Noi sappiamo che lo ha vinto Cristo.
“Gloria, osanna” acclamano le genti;
si uniscono a loro angeli e Santi.
Neppure l’ombra c’è del divisore
in questo splendido giorno del Signore.
Ascolta, figlio, non aver paura
contempla questa ineffabile avventura.
Quando l’altro ieri su te calò la sera
e ti diventò pesante la preghiera;
la morte era entrata nel tuo cuore
credendo avesse vinto il divisore.
È vero che Gesù Cristo era morto,
e sepolto nella tomba dentro un orto;
l’anima tua si era messa a lutto,
pensando che l’Amore fosse distrutto.
Un grande abisso s’era aperto per Te,
perdendo Colui che ritenevi tuo Re.
Un giorno senza Lui ti annientava
e la speranza in te si estingueva.
Sabato senza luce, senza pace,
alto silenzio, tutto intorno tace.
E nel silenzio ti tormenti il cuore:
che ne è stato di Gesù il Signore?
I perfidi uomini l’hanno sconfitto,
inchiodandolo in croce e trafitto
persino con la lancia nel costato,
Lui che tanto bene aveva sperato.
L’anima tua si tormenta e, triste,
dal pensare a Lui non desiste.
Pensavi che Lui fosse per te Dio,
deluso, era, il fragile tuo io.
E nella mente non avevi attesa,
in cuore non credevi alla sorpresa.
Sabato mesto, sabato d’abisso,
neppure sulla croce il Crocifisso
vedevi più e per il dolore
ti sentivi forte vibrare il tuo cuore.
Alla tomba distratto ti accostasti
e la pietra rotolatavedesti.
Non ci facesti caso. Era l’aurora
e del Risorto non sapevi ancora.
Nasceva il terzo giorno, calmo, sereno;
ma ti sentivi di tristezza pieno.
Nel cuore percepivi un mesto canto,
il volto avevi atteggiato al pianto.
Tre donne sopraggiunsero anelanti,
e, all’incanto, le vedesti davanti
alla tomba vuota e all’angelo di luce
ne percepisti le parole: “Pace
sia a voi ed al mondo intero!
Vi annuncio un grandissimo mistero:
Cristo, risorto, il grande vincitore
ha sconfitto la morte; il divisore
è sprofondato nel fondo della terra;
è finita l’ignobile sua guerra.
Andate e annunciate il lieto evento;
piangete, ma di gioia sia il pianto!
Come promise, Cristo al terzo giorno
risorto e palpitante sta d’intorno
a voi ed all’intera umanità,
con il suo corpo e la sua divinità.
Ai dodici che se ne stan rinchiusi,
dite che non si sentano delusi:
Gesù è risorto, Vivente anche per loro.
Sentite come canta questo coro?
Alleluia! Sia sempre gloria, onore,
all’invincibile Dio trionfatore!”.
Ed ora, amico, che hai sentito questo
non essere più avvilito, mesto.
Ceda il passo, la tua delusione,
alla gioia della Sua Risurrezione.
Calmati, amico, soprattutto spera
e al Vincitore innalza la preghiera:
“Dio, dall’abisso del mio dolore,
tirami fuori col Tuo invitto amore,
morto per delusione ed il peccato,
possa risorgere nuovo, risanato
dal sangue di Cristo Redentore,
e riami Lui che è l’Amore.
Oh! quante volte l’ho dimenticato,
e, coi peccati miei, l’ho condannato.
La gioia della Pasqua è proprio questa:
m’ha perdonato Lui, che è la mia festa!
Mi riconosco grande peccatore;
fa’ che non ti deluda più, Signore”.

+ Lucio Renna
Vescovo Carmelitano

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