LA LEGGENDA DELLE PETTOLE DI SANTA CECILIA
LA LEGGENDA DELLE PETTOLE DI SANTA CECILIA
Un’antica leggenda narra che il giorno di Santa Cecilia, una donna si alzò come di consueto, per preparare l’impasto del pane. Mentre l’impasto lievitava sentì un suono di ciaramelle, si affacciò e vide gli zampognari che arrivavano. Come ipnotizzata da quella melodia scese per strada e si mise a seguire gli zampognari per i vicoli della città. Quando tornò a casa si accorse che l’impasto era lievitato troppo e non poteva più essere usato per il pane, e che, nel frattempo anche i suoi figli si erano svegliati e reclamavano la loro colazione. Senza lasciarsi prendere dalla disperazione, la donna mise a scaldare dell’olio e cominciò a friggere dei pezzettini di pasta che nella padella diventavano palline gonfie e dorate: piacquero molto ai suoi figli, che con la loro tipica curiosità chiesero “Mamma, come si chiamano?” e lei vedendo che somigliavano alla focaccia ( in dialetto detta “pitta”) rispose “pittule’” (ossia piccole focacce). Non ancora soddisfatti i figli chiesero “E che sono?” e lei vedendo che erano molto soffici rispose: ” I guanciali di Gesù Bambino”. Quando finì di friggere tutto l’impasto, scese per strada coi suoi bambini, felici e satolli, per offrire le pittule agli zampognari che con la melodia delle loro pastorali avevano reso possibile quel miracolo.