Le suore Oblate di S. Antonio da Padova (Suore Antoniane per anni presenti a Torre Santa Susanna n piazza Convento) festeggiano il primo centenario della loro presenza a Mesagne
Le suore Oblate di S. Antonio da Padova (Suore Antoniane per anni presenti a Torre Santa Susanna n piazza Convento) festeggiano il primo centenario della loro presenza a Mesagne
Fonte : Brindisi Report
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Le religiose sono approdate, portando la loro opera religiosa e assistenziale, a Mesagne 100 anni fa col nome di Oblate di S. Antonio da Padova, fondate dalla nobildonna Augusta Succi, chiamata poi Suor Valeria di San Sebastiano.
Augusta Succi nasce a Cesenatico il 18 dicembre 1846 da una famiglia benestante, svolge i suoi studi sotto la guida delle religiose del Sacro Cuore di Gesù e nel 1869 consegue il diploma di insegnamento. Presta la sua opera in vari istituti religiosi dedicandosi all’educazione e all’insegnamento di ragazze orfane o povere.
All’età di cinquant’anni circa approda a Lecce, dove sente più profondo l’anelito verso un ideale più alto di consacrazione per sé e per le altre sorelle che si votassero al bene della gioventù. Dopo varie difficoltà ma anche grazie alla guida e all’aiuto da parte di importanti religiosi pugliesi, nel gennaio del 1905 Suor Valeria Succi riceve l’ufficiale permesso di istituire l’Istituto delle Oblate di S. Antonio da Padova.
La crescita numerica delle Oblate determinò la crescita del primo virgulto di fondazione, la propaggine di bene delle Oblate si estese in vari paesi del Salento in cui venivano fondate nuove case, veri nidi di preghiera e di operosità, in cui venivano aperti asili infantili e scuole per giovanette, cioè le fasce più bisognose della società del tempo.
Nel 1921, per munificenza di alcuni pii benefattori, le Oblate aprirono la loro casa a Mesagne, un nuovo varco di speranza per la nuova generazione del centro agricolo brindisino. Qui suor Valeria Succi viene accolta con un gruppetto di suore nel Castello Normanno Svevo, dove diedero vita ad un asilo dell’infanzia, ad un laboratorio di ricamo, impartendo lezioni di catechismo e di musica.
A quel tempo il castello era di proprietà del marchese Granafei e dopo la sua morte sua moglie, la marchesa Iram d’Ambro, concesse accoglienza alle Oblate di Sant’Antonio da Padova e il luogo divenne un faro di educazione civico-religiosa di primo piano per Mesagne.
Nel 1928 il castello veniva requisito dal Governo per adibirlo a fabbrica di tabacco, le suore si spostarono in una casa di Borgo Nuovo, inadeguata però alle loro attività, nel 1929 la signora Profilo le accolse nel suo palazzo in via Albricci chiedendo loro di accogliere i bambini poveri e le orfanelle di Mesagne.
Nel 1963 le sorelle Anna e Giustina Perrucci di Mesagne donano alle suore un ampio appezzamento diIMG-20210924-WA0011-2 terreno in via Arno, dove grazie all’impegno delle religiose sorse un imponente Orfanotrofio ed un Asilo Infantile. Nella metà degli anni Settanta, per andare incontro alle esigenze dei tempi, la Comunità di Mesagne, indirizza la sua opera assistenziale alle persone anziane, sempre più sole e abbandonate, avviando così una completa ristrutturazione dello stabile per adeguarlo alle leggi vigenti.
Negli anni ’80 viene aperta all’interno dell’istituto la Casa di riposo per anziani “S. Antonio da Padova”, col passare degli anni, grazie all’impegno e alla costanza delle suore amorevolmente guidate dalla Madre Generale Suor Bertilla Fumarola e dalla Madre della Comunità mesagnese Suor Carmela Pica, la struttura si è trasformata in una residenza socio assistenziale per anziani, una struttura accogliente per prestazioni, spazi e servizi; ma soprattutto spirito di fede, amore e tenerezza che le religiose, assieme al personale operante all’interno, offrono, fedeli alla consacrazione religiosa e alla missione carismatica di Madre Valeria.