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Ora solare, cosa succede stanotte: quanto si risparmia e come

Ora solare, cosa succede stanotte: quanto si risparmia e come
Fonte:Q UI FINANZA
Lancette indietro di un’ora nella notte tra sabato 30 e domenica 31 ottobre. Tra i rincari di luce e gas, ecco come influisce sulle tasche degli italiani
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Torna l’ora solare: nella notte tra sabato 30 e domenica 31 ottobre, infatti, dovremo ricordarci di spostare le lancette indietro di un’ora. In pratica guadagneremo un’ora di sonno, ma avremo giornate più corte e verrà buio prima la sera.
Si tratta di una condizione che impatta certamente sui consumi elettrici e di gas, in un momento in cui i rincari delle materie prime hanno fatto schizzare alle stelle le bollette dell’ultimo trimestre dell’anno (qui tutti i dettagli su come ottenere il bonus sociale per l’aumento di luce e gas).
Il Parlamento europeo, dopo una consultazione pubblica avvenuta tra luglio e agosto 2018 e l’84% dei voti a favore, ha approvato l’abolizione dell’obbligo di passare da un’ora all’altra per i Paesi membri.
Ogni Stato, infatti, potrà decidere autonomamente entro la fine del 2021 se adottare per sempre l’ora legale o quella solare. Ma al momento nessuno dei Paesi dell’Unione ha legiferato in merito e in pochi hanno dichiarato le loro intenzioni.
Ora solare e ora legale: come influiscono sui consumi
In questo scenario la situazione dell’Italia appare tra le più incerte. Pare che l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte (in carica al momento del voto a Bruxelles) abbia fatto richiesto formale ai vertici Ue affinché le cose rimangano allo stato attuale.
Ad oggi gli italiani spostano le lancette dell’orologio due volte l’anno, generalmente nell’ultima settimana dei mesi di marzo e ottobre. E così funziona da 54 anni a questa parte.
Ma perché a Paesi come il nostro non conviene abbandonare il cambio di orario? Principalmente perché ci garantisce un grosso risparmio sui consumi medi annui di luce e gas.
Introdotta in Italia nel 1966, l’ora legale è un sistema che permette di sfruttare al meglio le ore di luce durante tutta la bella stagione. Tra marzo e ottobre, infatti c’è a disposizione naturalmente più luce, dato che il sole, in questo periodo dell’anno, sorge prima (in Italia verso le 4:30) e tramonta più tardi (verso le 20).
Spostando avanti le lancette di un’ora, le ore di luce coprono meglio le ore destinate alle attività umane, permettendo di fatto di godere di un’ora di luce in più alla sera. Prendiamo come esempio proprio l’Italia: se con l’ora solare (che segue il naturale ciclo giorno-notte) il sole nei mesi estivi sorgerebbe alle 4.30 del mattino e tramonterebbe alle 20, con quella legale (ovvero spostando avanti le lancette) il periodo di luce tra alba e tramonto va dalle 5.30 alle 21.
Diventa quindi facile intuire come un’ora di luce tra le 4.30 e le 5.30 risulti meno utile di un’ora di luce tra le 20 e le 21. Questo spostamento permette infatti, ad esempio, di accendere le luci alla sera un’ora più tardi con un conseguente risparmio sui consumi di energia elettrica.
Ora solare e ora legale: le diverse scelte in Europa
La Commissione europea ha dunque deliberato che spetta ai singoli Paesi scegliere quale fuso orario adottare. La realtà dei fatti è che in Europa la confusione regna sovrana. La Francia ad esempio pare abbia già deciso quasi due anni fa: la maggioranza dei cittadini d’Oltralpe vorrebbe tenere per sempre l’ora legale e dire addio a quella solare.
Non sembrano essere di questo stesso avviso i paesi del nord Europa, capeggiati da Finlandia e Svezia. La possibilità di avere più luce a disposizione grazie all’ora legale, infatti, avvantaggia soprattutto i paesi affacciati sul Mediterraneo.
Nel Nord, invece, le giornate durante l’estate sono già molto lunghe a causa della vicinanza con il Polo Nord. L’ora guadagnata quindi non servirebbe né per avere più luce alla sera né per risparmiare sul fronte energetico.
Una situazione che rischia di avere risvolti davvero paradossali: se fosse concesso a Paesi come l’Italia di mantenere invariato lo status quo, si potrebbe venire a creare un’Europa con fusi orari a macchia di leopardo e che variano da stagione a stagione (qui la situazione nelle diverse aree del mondo).

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