PURAMENTE CASUALE.
PURAMENTE CASUALE.
Storia delle Radio Locali di Torre S. Susanna e di Erchie
Di GIOVANNI DIVIGGIANO
La storia delle radio libere di Torre S. Susanna e di Erchie sono raccontate attraverso la testimonianza dei diretti protagonisti e dello stesso autore, già conduttore radiofonico, nel libro “Puramente casuale. Storia delle Radio Libere di Torre S. Susanna e di Erchie” a cura di Giovanni Diviggiano.
Il volume sarà presentato giovedì 13 febbraio 2020, ore 19,30 presso il Teatro comunale di Torre S. Susanna, in occasione della Giornata Mondiale della Radio istituita dall’Unesco 9 anni; l’evento è uno degli appuntamenti della “Rassegna Script manent 2020” promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Torre S. Susanna.
Nel libro, che consta di ben 208 pagine corredato da 448 foto e vari documenti e grafiche, sono presentate tutte e 10 le radio esistite Torre (dalla prima Radio Torre Centrale, all’ultima Punto Radio Stereo) e di Erchie (a partire dalla mitica Radio Erchie International). L’autore affronta, inoltre, in due capitoli approfonditi la storia delle 16 discoteche dei due paesi. Un altro capitolo è riservato alle radio dei paesi di Latiano, Mesagne, S. Pancrazio Salentino, Manduria, Francavilla Fontana e Oria, alcune delle quali non esistono più, ma altre, invece, hanno proseguito nell’avventura.
Questo libro vuole essere un omaggio a tutti i conduttori radiofonici, oggi chiamati speaker, che tanto hanno dato e speso nei sogni della radiofonia locale.
“La radio è sempre stata sinonimo di libertà – racconta l’autore Giovanni Diviggiano – Dietro a quei microfoni hanno fatto radio tutte le categorie sociali, non essendo disprezzata né censurando alcuna di essa. Spazio a tutti, sempre. La radio è questo: uno spazio libero attraverso il quale risvegliare le coscienze delle persone. Ho voluto scrivere questo libro per far capire, a chi non lo sapesse, l’importanza che hanno avuto le Radio, e chi le ha frequentate, nel nostro territorio, e quanto hanno contribuito alla crescita culturale dei nostri paesi”.
Un interessantissimo salto indietro nel tempo, quando i giovani si aggregavano per affermare la propria dipendenza di giudizio e per fare valere i propri ideali, anche a costo di notevoli sacrifici personali economici e di tempo, ma fieri e convinti di stare realizzando qualcosa di davvero costruttivo e, nel contempo, divertente.