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Raccolta funghi: Centro micologico invita alla prudenza per evitare intossicazioni

Raccolta funghi: Centro micologico invita alla prudenza per evitare intossicazioni
Fonte : Brindisi Report

Il responsabile del Centro, Liborio Rainò: “”Nei giorni scorsi abbiamo trovato molti funghi velenosi all’interno di raccolti sottoposti alla nostra attenzione”
Proseguono come ogni anno fino al 31 gennaio le attività del Servizio di ispettorato del Centro di controllo micologico della Asl Brindisi. Il servizio di pronta disponibilità micologica è invece operativo da settembre a maggio. Il calendario settimanale del Servizio di ispettorato resta quello già diffuso a settembre.
“Nei giorni scorsi – spiega il responsabile del Centro, dottor Liborio Rainò – abbiamo trovato molti funghi velenosi all’interno di raccolti sottoposti alla nostra attenzione. Per questo rinnoviamo l’invito a non fidarsi mai delle credenze popolari e a far esaminare dai nostri esperti micologi i funghi raccolti per evitare rischi di intossicazione che possono risultare anche molto gravi”.

“I consumatori – prosegue Rainò – devono acquistare solo funghi spontanei certificati dai micologi Asl e ben conservati. I funghi vanno cotti per almeno 25-30 minuti in umido perché sono alimenti scarsamente digeribili e mangiati in piccole quantità. I funghi epigei spontanei possono essere consumati solo se si è in buona salute e sono sconsigliati ad anziani, bambini e donne incinte. I raccoglitori, invece, dovrebbero frequentare corsi di formazione in micologia di base e munirsi del permesso rilasciato dai Comuni”.

Il Centro di controllo micologico rilascia la certificazione di commestibilità per i funghi epigei spontanei a raccoglitori professionali, rivenditori e raccoglitori amatoriali. In quest’ultimo caso il servizio di consulenza e certificazione micologica è gratuito. Giampaolo Amatori, uno dei micologi del Centro di controllo, sottolinea che “le piogge hanno portato alla fuoriuscita di una notevole varietà di funghi tossici e velenosi. Nei boschi della nostra provincia si trova l’amanita phalloides, che causa un avvelenamento quasi sempre letale. Nel caso in cui si sopravviva ai suoi effetti, nella migliore delle ipotesi, si è costretti a ricorrere all’emodialisi a vita o al trapianto di fegato. Questo fungo cresce in estate-autunno, soprattutto se non fa molto freddo sotto le querce e i castagni nei boschi frondosi e non di rado anche sugli argini alberati, limitanti prati e terreni coltivati. Predilige le latifoglie ma si trova anche nei pressi di conifere”.

Amatori evidenzia che “le amanitine e falloidine contenute in questo fungo, sono tossine termostabili e quindi anche dopo la cottura il fungo rimane velenoso e mortale. L’elevato polimorfismo dell’amanita falloide aumenta enormemente il rischio di confusione con altre specie congeneri o con specie di generi differenti di amanita. All’inizio è un ovulo: per questo i funghi non si raccolgono se l’ovulo è chiuso in quanto si confonde con altri commestibili. L’ovulo una volta maturato si presenta come i funghi epigei che troviamo sui banchi di vendita. Ritrovamenti di questi funghi velenosi sono avuti nei boschi di Santa Teresa, il bosco dei Lucci, Cerano e nel bosco del Compare. Proprio in questi boschi un raccoglitore, ignaro della pericolosità, ha raccolto i funghi, ma ha avuto l’accortezza di sottoporli al controllo dei micologi della Asl che hanno ritirato il prodotto provvedendo alla distruzione”.

Il Centro di controllo micologico ha organizzato un corso per raccoglitori professionisti e per il rinnovo del tesserino in programma nelle prossime settimane. Il possesso di questo attestato permette la vendita dei funghi nelle attività commerciali, sempre dopo controllo da parte dei micologi.

 

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