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Riceviamo e pubblichiamo :IN CAMMINO VERSO LA PASQUA : PER RINASCERE – E TI VEDO VINCITORE – acura di Mos Lucio Renna

 

IN CAMMINO VERSO LA PASQUA: PER RINASCERE

Tutti i tempi della liturgia presentano i misteri della vita terrena di Gesù a nostro insegnamento e impegno nella ferialità del nostro esistere in e secondo Dio. Non sono unicamente frazionamenti di una liturgia generale, ma riferimento preciso e devoto aimisteri vissuti da Gesù tra noi, per noi e con noi, spinti fino all’Ora somma della Croce e alla Risurrezione.
Sant’Agostino insegna che tutti i misteri di Cristo ci riguardano come proposte concrete di vita vissuta in Dio.
La Quaresima, periodo liturgico di intensità spirituale e umana straordinaria! Non possiamo ridurlo ai cosiddetti fioretti (da non escludere) ma è una revisione seria della nostra vita di primi cristiani del Terzo Millennio… In un certo senso, noi oggi stiamo rivivendo l’esperienza dei cristiani dei primi tempi.Riflettiamo obiettivamente, con mente e cuore, alla situazione attuale della cristianità ma anche alla nostra personale sequela di Cristo.Obiettivamente: cioè senza se e senza ma… dinanzi a Dio… dinanzi al Cristo e alla Sua Madre Addolorata.
Non presumiamo di poter far Quaresima con qualche mini-rinuncia ai dolci in più, qualche recita di preghiera (non riducibile, come sapete, a sole parole), qualche elemosina ostentata! È in ballo,tenore, stile di vita… da rivedere alla luce dei misteri quaresimali, specialmente quelli della Settimana Santa.
In altre parole, nella luce del Crocifisso e del Risorto dovremmo rinascere, cioè a prendere sul serio Parola e Volontà di Dio e cominciare sul serio a vivere il Vangelo. Pasqua significa infatti passaggio.Viviamo i 40 giorni di quaresima come una specie di corso di esercizi spirituali., per affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male.
Il tema di questo corso potrebbe essere “In cammino verso la Resurrezione di Cristo, della Chiesa e di ciascuno di noi”. La guida sarà la Parola di Dio che ci viene proposta quotidianamente dalla Liturgia, sempre così ricca di segni, di luce, di ispirazione. Noi siamo sollecitati ad essere docili (umiltà e apertura di mente e di cuore) e docibili (cioè permettere al Divin Maestro di insegnarci il segreto di autentica vita di figli del Padre divino). Qualche frammento di silenzio sarà utile a interiorizzare i messaggi che riceveremo e non farli cadere nella dimenticanza.
Il mondo è impegnato nel male (guerre, sopraffazioni, uccisioni, tradimenti, ecc. ecc.).Vi domina il relativismo, secondo cui ciascuno crede di potersi costruire una religione “fai da te”, come spesso ripeteva Benedetto XVI di felice memoria. Questo vezzo personale, emergente dalla fluidità culturale di oggi, ci sta, sempre più, allontanando da Dio. La cosa peggiore è che non ce ne rendiamo conto e ci convinciamo che, in fondo, facendo qualche preghiera e qualche elemosina, stiamo a posto con le attese di Dio su di noi. Non è così! Basta fare, con attenzione e sollecitudine dello spirito, il cammino penitenziale della Quaresima per renderci conto che stiamo dimenticando la Volontà di Dio. Siamo come una barca disancorata che scivola sulle onde di un mare tempestoso. Non sciupiamo sconsideratamente le opportunità di riflessione e di cambio di rotta (conversione) che la Quaresima ci propone. Come saremmo grandi se fossimo come Dio ci vuole! Per saperne di più in merito, affidiamo la nostra anima alla forza rigenerante dello Spirito divino. Egli ci aiuterà ad entrare nei misteri della Quaresima e coglierne il messaggio di rinnovamento esistenziale che ci offre. Non perdiamo quest’occasione: il mondo ha bisogno di testimonianza altra da quella che sta ricevendo abbondantemente in ogni latitudine e longitudine dai “grandi della terra” con le loro rivalse che ricadono, mortifere, sui “piccoli”, cioè gli innocenti uccisi. Ricordiamoci che tutto è possibile in Dio, che vuole la rinascita delle anime, forsesonnolenti o ammalate di relativismo.

+ Lucio M. Renna
Vescovo Carmelitano

 

E TI VEDO VINCITORE

E ti vedo vincitore, Gesù Cristo, mio Signore,
del serpente maledetto e di chi ti ha trafitto;
delle folle incuriosite, osannanti o inferocite;
degli apostoli insicuri e dei loro cuori duri;
dei dottori della legge e dello smarrito gregge;
dei corrotti sacerdoti che neppure Tu li scuoti;
e di Giuda il traditore e di Pietro il mentitore;
degli Apostoli sfamati nel Cenacolo stupiti;
il tuo corpo han ricevuto, senza nulla aver capito;
sicché se ne fuggon via e ti lasciano in balia
dei soldati avvinazzati, induriti e prezzolati;
con durissime catene ti avvinghian, Sommo Bene.
E ti vedo vincitore nell’atroce tuo dolore
per le infamie che subisci e i flagelli che patisci
da sacerdoti assatanati e del sangue tuo assetati;
e di quel tetrarca Erode che di tua disfatta gode;
e del vil Ponzio Pilato, uomo sciocco e stralunato
che non trova colpa in te; ti condanna sol perché
c’è la folla ululante che induce l’impotente
a eliminare te per salvare almeno sé.
E ti vedo vincitore…

+ Lucio M. Renna
Vescovo Carmelitano

 

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