Riceviamoe publichiamo- “IL CAVERNICOLO DEL 3° MILLENNIO” a cura di Mons. Lucio Renna
“IL CAVERNICOLO DEL 3° MILLENNIO” a cura di Mons. Lucio Renna
“Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita!”. Chi scrive crede in quelle parole, ma resta confuso, interdetto e addolorato per quello che vede, per quello che sente e, a volte, per quello che fa. L’ultimo motivo è personale e devo fare ammenda dinanzi a Dio e con coloro che ne restano colpiti. Nella mia povertà, cerco, ma non sempre riesco del tutto, ad evitare certi smottamenti del mio spirito che sommergono me e, spero, non altri fuori di me.
Come cittadino italiano parlo a proposito del panorama culturale che mi rattrista a livello internazionale, nazionale e, perché non, anche in spazi più ristretti. Parafrasando Primo Levi, esclamo “se questa è umanità!”. Non riesco a trovare motivazione alcuna che rischiari la liquida, confusa, contraddittoria cultura di nichilismo e relativismo in cui tentiamo di nuotare. Ma ne usciamo sporchi nella mente e nell’anima come coloro che nuotano in un mare invaso da petrolio nero e puteolente. Fuori dubbio, non intendo far d’ogni erba un fascio, anche se, come dice un proverbio partenopeo “ ‘o meglio meglio tene ‘a scabbia “.
Vorrei tanto parlare o scrivere di cose e realtà belle e buone, che pur esistono sulla faccia della terra, ma, almeno per ora non possiedo il lanternino di Diogene. E allora, così, a grossi o, forse per alcuni, grossolani tratti, metto accanto, con carta e penna, alcuni eventi che turbano o sconvolgono, addirittura. Accanto ai grandi drammi dell’intera umanità (pandemie, guerre, terremoti, sacche sempre più gonfie di povertà, denatalità, disoccupazione, disperazione di ogni genere, fenomeni terrificanti e sempre più frequenti della Natura violentata da sfruttamenti sacrileghi, rischio crescente di guerra mondiale… l’elenco può continuare); accanto, ponete la disinvolta e scintillante sregolatezza di spettacoli, giochi, usi e abusi di ogni genere inventati ed eseguiti con lo scintillio o esageratamente propagandato da personaggi che impinguano le loro riserve auree, succhiando, come vampiri, nei mucchietti di esigue possibilità di poveri; pavoneggiandosi, mettendo alla berlina valori, norme di pur minima decenza, gestione pur meno sprezzante della cosa pubblica. Il male dilaga sempre di più, grazie all’inerzia, se non addirittura al consenso dei Responsabili.
Purtroppo siamo nel tempo del matrimonio del protagonismo con l’ignoranza, dello spreco con l’apparenza, dell’inganno con l’indecenza, dello sciupìo con l’esultanza del ricco epulone. Il tutto dovuto all’irresponsabilità di coloro che vengono scelti dal popolo perché sia difeso e aiutato a vivere più decentemente, e ai “media” cioè ai “socials” vari che amano creare mondi altri da contrapporre al mondo umano, usando quest’ultimo per essere foraggiati nel realizzare le porcherie riguardanti ogni settore della vita della società. Perciò chiedo ancora: “Se questa è umanità” e rispondo di no, perché vedo un minimo gruppo di oligarchi, “grandi della terra” che sono più piccoli di un moscerino, di corrotti putrescenti che calcano la ribalta mediatica; e il resto dell’umanità, anche questo diviso: una parte plaude, batte le mani e mugola dinanzi ai corrotti; una parte che intristisce sempre di più, geme, freme, muore di stenti, di fame e di furore bellico scatenato da menti malvage. Chi mi legge, può agevolmente notare tutto questo attraverso una lettura attenta dei giornali, la visione di trasmissioni televisive, e l’uso ragionato di telefonini, internet e roba del genere.Chi mi legge stia attento, però, a non dare indicazioni che permettano di individuare corrotti e corruttori, perché costoro hanno denaro e legali disponibilissimi a farti passare guai. Se batti le mani sarai considerato all’altezza di questo tempo di lupi umani; se ti dimostrerai nauseato, ti indicheranno come “un cavernicolo nel 3° millennio”.
Anche se mi sono espresso come “cittadino italiano” (volutamente, questi giorni celebrativi del vuoto ammantato di luci finte e di rumori urtanti), vorrei concludere con le parole ispirate da Mons. Tonino Bello:
“La Chiesa deve farsi voce coraggiosa contro tutte quelle forze che deumanizzano la persona; voce coraggiosa e profetica che dice tutta intera la parola del Vangelo, senza sfumare le finali per paura dei potenti e per timore che si riduca il suo consenso.
Questo significa che la Chiesa deve guardare la storia dell’angolo prospettico dei non garantiti e degli umiliati e offesi di tutti i tempi. Chiaramente, tutto questo significa mettersi alla sequela di Gesù Cristo, praticando il Vangelo “sine glossa”, cioè senza molte interpretazioni di comodo”.
+ Lucio M. Renna
Vescovo Carmelitano