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“TRAFFICO DI RIFIUTI PERICOLOSI”, MANDURIAMBIENTE E EDEN 94 NEL MIRINO DELLA PROCURA DI LECCE

“TRAFFICO DI RIFIUTI PERICOLOSI”, MANDURIAMBIENTE E EDEN 94 NEL MIRINO DELLA PROCURA DI LECCE

Fonte: lavocedimanduria.it

Ci sono anche le due discariche manduriane, «Manduriambiente» e «Eden 94», nell’inchiesta della procura della Repubblica di Lecce che indaga su un enorme traffico di rifiuti pericolosi provenienti da 58 stabilimenti sparsi in tutta Italia tra cui l’Eni di Viaggiano (Potenza). Secondo gli inquirenti leccesi, i due impianti della città Messapica situati entrambi in contrada “La Chianca” (sulla Manduria San Cosimo alla macchia), in concorso con altri, avrebbero partecipato attivamente al business della lavorazione e smaltimento abusivo di ingenti quantitativi di rifiuti, pericolosi e non, come acque di strato associate agli idrocarburi liquidi separate dal greggio estratto dal sottosuolo, percolato di discarica, rifiuti liquidi acquosi di provenienza anche industriale. Tutto, secondo l’accusa, al fine di ottenere un ingiusto profitto. Per questo sono stati notificati 15 avvisi di chiusura delle indagini.
Hanno già ricevuto l’avviso di garanzia, con altri undici coindagati, i tre responsabili di «Manduriambiente Spa», Uber Barbieri, Luca Galimberti e Antonio Morea, rispettivamente presidente del Cda, amministratore delegato della società per azioni e direttore generale dello stabilimento; e Antonio Leone, legale rappresentante della «Eden94».
L’inchiesta coordinata dai due procuratori aggiunti della Procura di Lecce, Elsa Valeria Mignone e Guglielmo Cataldi, avrebbe ricostruito un intricato e lucroso traffico di rifiuti che rimbalzavano da una discarica all’altra con falsi codici identificativi e che dopo una serie di triangolazioni finivano nell’impianto «Ecolio 2», di Presicce, nel Sud del Salento. L’attività investigativa era partita proprio comuni di quel circondario che lamentavano la presenza di cattivi odori provenienti dalla discarica. Seguendo la scia delle esalazioni, i carabinieri forestali e gli agenti della polizia provinciale di Lecce, hanno raccolto una serie di documenti amministrativi, sui quali erano stati avanzati dubbi dai cittadini residenti nei comuni di Presicce, Acquarica, Salve, Morciano e Patù che quell’impianto non lo hanno mai voluto.
Risultano indagati, oltre ai quattro amministratori delle due discariche manduriane, Italo Forina, legale rappresentante della Ecolio 2; Toni Fernando Alfarano, responsabile tecnico dello stesso impianto; Andrea Giubileo, in qualità di Technical Service e Deputy-vice presidente dell’impianto di estrazione e trattamento idrocarburi denominato Eni spa con sede legale a Viggiano Potenza; Walter Rizzi, vice presidente dello stesso impianto; Attilio D’Abbicco, in qualità di direttore tecnico e responsabile dello stabilimento Siderurgica Signorile srl con sede a Bari; Maurizio Cianci, amministratore unico dello stabilimento Aseco spa di Ginosa; Vittorio Petruccio, legale rappresentante e direttore tecnico dello stabilimento I.C.O.P spa di Basiliano, Udine; Antonio Albanese, legale rappresentante della società Progetto Ambiente Bacino Lecce Tre che gestisce l’omonimo stabilimento a Ugento (Lecce), in località Burgesi; Carmine Carella in veste di responsabile tecnico dello stesso stabilimento; Mario Montinaro, legale rappresentante della società Monteco srl che gestisce l’area 2 della discarica in fase post gestionale di Ugento; Antonio Saracino, responsabile tecnico dell’area 2 della discarica.
Ora gli indagati potranno chiedere ai pm di essere interrogati o produrre documenti, presentare memorie e atti che si riferiscono a eventuale indagini difensive.

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