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Troppi nitrati nelle acque europee, la Commissione lancia l’allarme

Troppi nitrati nelle acque europee, la Commissione lancia l’allarme
Fonte :AGRIFOOD TODAY
I derivati dell’azoto sono i principali responsabili dell’inquinamento idrico, che minaccia sia l’uomo che l’ambiente
Ilivelli dei nitrati nelle acque europee sono ancora troppo alti e provocano un eccessivo inquinamento idrico. E’ l’allarme lanciato dalla Commissione europea secondo cui nonostante dagli anni Novanta si siano fatti notevoli progressi, questi non sono ancora sufficienti per mantenersi in linea con gli elevati standard fissati dal Green deal. Ma oltre ai danni ambientali ci sono anche ricadute economiche.
La relazione 2016-2019
L’ultima relazione sull’attuazione della Direttiva sui nitrati, che ha esaminato lo stato delle acque nei Paesi Ue durante il periodo 2016-2019, mostra che nei corpi idrici europei i nitrati, agenti inquinanti derivati dall’ossidazione dell’azoto, sono ancora concentrati a livelli pericolosi. Una presenza eccessiva di nitrati nell’acqua, che può derivare sia dalle deiezioni degli animali sia (in misura maggiore) dalle attività umane, è pericolosa per l’uomo ed è nociva anche per l’ambiente. Negli ecosistemi acquatici, infatti, questi elementi sono fondamentali ma, come spesso accade, concentrazioni troppo elevate comportano un’eutrofizzazione (cioè una degenerazione dovuta ad esempio ad alte concentrazioni di fertilizzanti) incontrollata, causando una perdita complessiva di biodiversità. Secondo il rapporto, oltre il 14% delle acque sotterranee supera il limite fissato da Bruxelles per l’acqua potabile. L’81% delle acque marine, il 31% di quelle costiere, il 36% dei fiumi e il 32% dei laghi sono stati dichiarati eutrofici.
Il quadro normativo
La Direttiva sui nitrati è stata adottata da Bruxelles nel 1991. Secondo Virginijus Sinkevicius, commissario Ue all’Ambiente, gli oceani e la pesca, la sua attuazione ha “indubbiamente migliorato la qualità delle acque dell’Ue” e “gli sforzi concreti per passare a metodi sostenibili stanno dando i loro frutti”. Infatti, i livelli di nitrati sono diminuiti tanto nelle acque superficiali quanto in quelle sotterranee da quando è entrata in vigore la normativa. Tuttavia, ha aggiunto Sinkevicius, “il cambiamento non avviene a ritmo sufficientemente sostenuto per evitare danni alla salute umana e proteggere gli ecosistemi più fragili. In linea con il Green Deal europeo, è ora necessaria un’azione più urgente per conseguire un’agricoltura sostenibile e proteggere il nostro prezioso approvvigionamento idrico”.
Per centrare l’obiettivo della riduzione delle perdite di nutrienti del 50% entro il 2030, infatti, occorrerà un rafforzamento delle misure da parte di molti Stati membri, nonché un monitoraggio più stretto della Commissione. L’inquinamento idrico derivante dall’eutrofizzazione ha un alto costo economico, oltre che ambientale: si stima che gli agricoltori perdano annualmente tra i 13 e i 65 miliardi in mancati introiti, mentre il costo ambientale complessivo varia dai 70 ai 320 miliardi l’anno.

 

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