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I privilegi della politica: i consiglieri regionali ci riprovano. Torna la buonuscita

I privilegi della politica: i consiglieri regionali ci riprovano. Torna la buonuscita

scritto da redazione Mesagnesera 20 Giugno 2023

Comunicato stampa di Enzo Albano. “La proposta prevede un importo di 7 mila euro per ogni anno passato sugli scranni del Consiglio regionale, costerà alle casse regionali quasi 4 milioni di euro. Ormai é diventata una ossessione, il pensiero inconsumabile di una consistente parte della rappresentanza politica presente in Consiglio regionale, che mentre nelle intenzioni si dichiara totalmente assorbita dall’impegno di risolvere i problemi della Puglia e dei pugliesi, in cui arrancano con sempre maggiori difficoltà un numero crescente di persone e di famiglie, pensa principalmente a trovare il modo per riassegnarsi il privilegio della buonuscita. Ci riprovano ancora una volta. Non sono disposti ad arrendersi come invece fanno facilmente quando c’è da risolvere i problemi dei territori e dei cittadini, specialmente quelli della nostra città.

Infatti, dopo il tentativo di ripristinarla andato a vuoto nel 2021, nei giorni scorsi diversi consiglieri regionali hanno presentato la proposta (documento numero 38/2023) di ripristino della buonuscita a loro favore e agli assessori per un importo di 7 mila euro per ogni anno passato sugli scranni del Consiglio regionale, che nel 2012 era stata abrogata a partire dal 2013. Una piccola mancetta di 35 mila euro a consiliatura. Ma non si sono fermati lì. Certamente non potevano tradire le aspettative dei consiglieri che c’erano prima, ma anche di chi fra di loro si trova al secondo e/o terzo mandato, ripristinando la buonuscita con effetto retroattivo a partire dal 2013, dall’anno in cui era stata abrogata, per non perdere nemmeno un centesimo.

Nella loro magnanimità hanno voluto coinvolgere in questa grande abbuffata, che nel primo anno di eventuale ripristino costerà alle casse regionali quasi 4 milioni di euro, anche quelli ingenui sprovveduti che l’avevano abrogata nel 2012, per farli comprendere quali sono le effettive priorità che devono caratterizzare l’impegno di un consigliere regionale. Una autentica furbata, che stanno cercando di mascherare tentando di darla a bere ai cittadini pugliesi, ritenuti evidentemente in gran parte creduloni, che la buonuscita va reintrodotta per tutelare il loro diritto di lavoratori e non per soddisfare le esigenze particolari di una ristretta cerchia, che ha la presunzione di potersi collocare al di sopra della sofferenza della popolazione pugliese, reintroducendo quel costoso privilegio .

Hanno rivendicato il loro diritto come lavoratori, senza avere avvertito sulla propria pelle, dall’alto dei loro privilegi e della loro indennità di consiglieri regionali, le sofferenze, i disagi, che pesano sul percorso di vita di un lavoratore, costretto sovente a districarsi fra licenziamenti, cassa integrazione, disoccupazione infinita e salario spesso molto striminzito, non certamente commisurato a quanto percepiscono i consiglieri regionali, che con la loro indennita mensile che oscilla dagli 11.100 agli 13.800 euro, superano quanto pecepiscono in un anno moltissimi pensionati e lavoratori, impantanati nella grande sofferenza di non poter far fronte ai bisogni primari della propria esistenza e a quelli dei propri familiari.

In questo contesto non deve meravigliare nessuno se ha trovato terreno fertile il rancore e la sfiducia di molta parte della popolazione nei confronti della politica e di molti politici. Credo che senza l’avvio di un processo di ricostruzione della dimensione politica, recuperando quella dignità, quel valore e quel significato che troppi meccanismi superati, troppi privilegi, pigrizie e furbizie hanno indebolito, ma che sono per fortuna ancora presenti nel lavoro di molti politici attuali, temo che ben presto arriveremo alla sua completa dissolvenza. Alla resa incondizionata all’ideologia dell’interesse particolare, del contingente, in cui non c’è più spazio per gli interessi collettivi. Credo che i consiglieri regionali in questa fase di profonda crisi economica, che da tempo sta corrodendo la vita di tantissimi cittadini pugliesi debbano fare la loro parte rinunciando definitivamente ai giochi di prestigio di una buonuscita che scompare e ricompare, dando il buon esempio.

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