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Riceviamo e Pubblichiamo: “RESTAURARE E/O RISTRUTTURARE…”  di mons. Lucio Renna

Riceviamo e Pubblichiamo: “RESTAURARE E/O RISTRUTTURARE…”  di mons. Lucio Renna

Meditavo ieri sulla raccomandazione che il SS.mo Crocifisso fece a San Francesco: “Vai a restaurare la mia Chiesa”. Anzitutto, parla della Sua Chiesa. La Chiesa è di Dio e, per quanto possano essere furiosi i venti, non la potranno far crollare perché fondata sulla roccia e non sulla sabbia.  La roccia è, per eccellenza Gesù, e, per conseguenza, Colui che Lo rappresenta, Pietro e suoi successori. Fondamenta sono gli Apostoli e loro successori.Essa va ristrutturata o restaurata? S. Francesco riceve ordine di restaurare, il che vuol dire che Egli la deve riportare all’originale splendore, esattamente come si fa con le case graffiate dal tempo, che il proprietario affida a un bravo architetto perché le rifaccia splendere come prima. L’architetto non ha il compito di cambiarle a suo estro e piacimento, ma di riportarle alla bellezza dell’originale.Ristrutturare significa anche cambiare, abbattere muri, ridistribuire spazi, dare forma e, forse, anche destinazione nuova. Il che è ben diverso dal restauro. La Sovrintendenza alle Belle Arti sta ben attenta a ché antichi palazzi, chiese e case storiche non siano stravolte dalle fantasie artistiche di proprietari e architetti per quanto grandi possano essere. San Francesco fu sollecitato dal Crocifisso a restaurare, certamente non edifici murari, ma mentalità religiosa e modo di intendere la Parola di Dio e viverLa nello scorrere della quotidianità di tutti i credenti. Papa Gregorio Magno, Papa Pio X, restaurarono, cioè aiutarono i credenti a non discostarsi dalla Parola di Dio, ma tradurla nella propria esistenza di ogni giorno. La Parola divina(A.T. e N.T.) non va alterata nel contenuto… ma resta punto costante di riferimento di vitadel fedele a Cristo, sicchéegli, il credente, possa dire credibilmente con San Paolo:” Mihi vivere Christus est”. Entrando anima, cuore e corpo nella logica della Parola, si cammina verso la santità che, secondo la felice espressione di San Giovanni Paolo II, consiste nel raggiungere la misura alta della vita; cioè esprimere tutte le potenzialità buone, corredo luminoso del DNA cristiano. Noi credenti siamo sollecitati a pregare intensamente il Signore perché il SINODO da ieri in corso, voglia restaurare la Chiesa secondo la volontà di Dio… e aiutarci a uscire fuori dalle tante confusioni che ci assalgono, al punto tale che ci fanno scivolare verso una mentalità umana che giustifica tutto e il suo contrario, cancellando dalla nostra memoria le parole del Signore:”Le mie vie non sono le vostre vie…i miei pensieri non sono i vostri pensieri…”. II Sinodo in corso, con il suo tema generale sulla Sinodalità, ci aiuti a camminare tutti insieme, nel rispetto delle diverse ministerialità e dei carismi suscitati dallo Spirito di Dio, sotto la guida di Pietro, cioè del Papa e dei Suoi collaboratori. Insieme camminare, non annullando la sacralità dei singoli, ma aiutandoli a riscoprire ogni giorno le attese di Dio nei confronti di ciascuno di noi. Un esempio, molto vago ma comunque espressivo, è quello di una mirabile sinfonia nella quale ogni nota ha il suo valore…non da sola ma nel contesto indicato dalla partitura che il Direttore del Coro deve dirigere con piglio sicuro e non traballante.Da sola, la nota resta tale; ma,nell’andamento melodico, concorre alla sinfonia.Il Direttore, poi, deve attenersi alla partitura…altrimenti si azzera la sinfonia e inizia la confusione di note impazzite.

                                                                      + Lucio M. Renna

Vescovo Carmelitano

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