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MODI DI PENSARE E DI AGIRE a cura i  Mons. Lucio Renna

MODI DI PENSARE E DI AGIRE

 a cura i  Mons. Lucio Renna

La vita umana è un cammino senza sosta; neppure il sonno lo ferma; non le debolezze, i difetti, gli incidenti quotidiani, le gioie, le sofferenze, ecc.. Essa procede attraverso impedimenti, sconfitte, vittorie, ostacoli e inciampi. Potremmo dire che è una battaglia contro avversità, tentazioni, peccati, ridda di sentimenti, a volte contrastanti. È un combattimento interiore aspro, non di rado, con possibili sconfitte. San Giovanni della Croce, teologo, mistico, dottore della Chiesa, carmelitano, parlava di “appetiti” che generano nell’anima due danni principali: 1) la privano dello Spirito di Dio; 2) la stancano, la tormentano, la oscurano, la insudiciano, la indeboliscono e feriscono. Sempre secondo Lui, le abitudini di imperfezioni volontarie, se non del tutto estirpate, impediscono l’unione con Dio e con i fratelli e sorelle; bloccano, in qualche modo, il cammino, non del corpo ma dello spirito. Le conseguenze non tardano a verificarsi: costruzione del Super-io, che soffre di presbiopia o di miopia del cuore che non riesce a vedere nella giusta luce gli altri; ed incapacità di comunione con Dio e con il prossimo.

Nel nostro oggi, purtroppo, si dà maggior rilievo all’apparire che all’essere. Erich Fromm discettava su “Avere ed essere”. Profondo il suo saggio; ma oggi è abbondantemente superato. L’apparire fagocita l’essere, lo stritola, come l’anaconda ingurgita e stritola un bue. Sembra che, la ricerca spasmodica di visibilità ad ogni costo, sia talmente impellente, che non si riesce a ragionare su canoni di decenza, di rispetto altrui, di “buona creanza”: cose, queste ultime, di altre epoche; l’evocarle significa, secondo i benpensanti, essere cavernicoli. Ne consegue, ovviamente e ineluttabilmente, che si voglia, da parte di un numero sempre più nutrito di umani, solo primeggiare. Il verbo collaborare, o non lo conosce, o lo si intende come debito che gli altri debbono saldare nei confronti degli ammalati di protagonismo. E, sempre nell’orbita di questa cultura malsana ed essenzialmente egoistica, è scontato che il “dominare” sgomina il “servire gli altri e con gli altri”. Sembra che ciascuno pretenda che tutti gli altri siano al suo servizio.

Dio e il prossimo sono ormai diventati termini; solo termini desueti. Se nella prima parte di queste riflessioni indugiavo in meditazioni a sfondo umano illuminato dalla grazia; in questa seconda parte non posso che prendere atto dell’inattualità di tali meditazioni. Tuttavia, quasi andando controcorrente, ho voluto pensare che a qualcuno interessino ancora, pur immersi in una cultura profana che rifiuta ogni, sia pur piccolo, riferimento spirituale, religioso. Infatti, dinanzi a invasioni subite dal mondo occidentale, i responsabili si rifugiano su tematiche di “integrazione”, giusta se ben intesa. Se però essa significa, solo a mo’ di esempio, il rispetto del Ramadan e l’abrogazione di croci o di presepi, non vi sembra che “integrazione” sia sinonimo di “invasione”? Volutamente, questo breve articolo si sofferma nella prima parte su idee a sfondo religioso. L’Occidente sta vivendo un fenomeno, che sembra inarrestabile, di svuotamento spirituale e/o forse anche di ideali umani “troppo datati”, come alcuni tuttologi, strapagati dai socials o da oligarchi satanici, pontificano.

In varie parti del mondo, tutt’oggi, tantissimi, uomini e donne, vengono uccisi perché “cristiani”. Gli esecutori di tali condanne provengono, per lo più, ma non esclusivamente, dareligioni invidiose. Si può e si deve vedere negli uccisi, i martiri di oggi, che, vivendo i valori umani e cristiani, vengono considerati come persone “ingombranti” all’espansione del regno di satana. Non saprei come dire diversamente. L’incipit di questo articolo è una forma educata e propositiva contro questa moderne invasioni barbariche nel mondo e, in alcuni casi, anche nella Chiesa. Non traggo conclusioni: le lascio al benevolo lettore, alla sua mente e al suo cuore! Anche questo modo di terminare è desueto? Ciascuno giudichi seconda la propria sensibilità!

                                                                + Lucio M. Renna

Vescovo Carmelitano

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