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Erchie – Diffamò gli avversari politici in campagna elettorale: nuova condanna per il vice sindaco

Erchie – Diffamò gli avversari politici in campagna elettorale: nuova condanna per il vice sindaco
Articolo a firma Zanzarelli pubblicato sull’edizione della Gazzetta del Mezzogiorno (Brindisi) del 16 marzo 2021:
Strascichi di una campagna elettorale rude, come effettivamente fu quella dei mesi scorsi per il rinnovo degli organi amministrativi del Comune di Erchie: dopo una prima condanna per aver diffamato il sindaco uscente, Giuseppe Margheriti, l’attuale vice sindaco Giuseppe Polito è stato condannato nuovamente per aver diffamato anche Vito Saracino, padre di Chiara, quest’ultima a suo tempo candidata sindaca nello schieramento avversario. Il Gip del Tribunale di Brindisi Vittorio Testi, su richiesta del pubblico ministero Giovanni Marino, infatti, ha emesso a carico di Polito un decreto penale di condanna a 600 euro di multa (pena sospesa) in quanto, insieme con un’altra persona, nella notte tra il 19 e il 20 settembre, sparse per il paese degli stampati con accuse piuttosto circostanziate nei confronti della precedente Amministrazione comunale e di persone a essa prossime.
Polito e chi lo aiutò, però, non tennero conto di un fatto per nulla trascurabile: la presenza, lungo il tragitto, di telecamere di sorveglianza. E, infatti, i carabinieri della Stazione di Erchie, coordinati dal luogotenente Roberto Vincenti, risalirono ben presto alla loro identità – dopo le querele di parte, in tutto tre – proprio dopo aver consultato i filmati. Di qui la consegna dell’informativa al pm e finora due decreti penali di condanna: il primo, a ridosso di Natale, a 400 euro per la diffamazione continuata e aggravata in concorso nei confronti dell’ex primo cittadino Margheriti; il secondo, qualche giorno addietro, per lo stesso capo d’imputazione nei confronti però di Saracino senior (commerciante e a sua volta ex amministratore comunale nei lunghi anni di Amministrazione Margheriti) assistito, come Margheriti, dagli avvocati Giuseppe Sorio e Raffaele Missere.
Ora Polito potrà, per il tramite dei suoi legali, opporsi ai decreti per cercare di dimostrare la propria estraneità ai fatti o comunque specificare le sue ragioni. Intanto, pare che anche Margheriti e Saracino intendano opporsi ai decreti di condanna, dei quali non sarebbero del tutto soddisfatti, per chiedere un processo ordinario.
Già dopo la prima condanna di Polito, le opposizioni – con in testa proprio Margheriti e Chiara Saracino – avevano chiesto le dimissioni o la defenestrazione di Polito da vice sindaco quantomeno per ragioni di opportunità.
Pasquale Nicolì, che vinse le elezioni a discapito della Saracino e di Mario Mancini (M5S), rispose “picche” e relegò la questione a semplici situazioni personali ed extra-amministrative del suo vicario. Ora, non è da escludere che Margheriti e Saracino, forti di questo nuovo provvedimento, tornino alla carica in questo senso.
Ma quali furono gli oggetti della diffamazione, riportati dal Gip nei decreti? È presto detto: accuse di consorteria non solo politica tra l’ex sindaco e la famiglia Saracino, oltre che di clientelismo e, nel caso di Margheriti, persino di intrighi a sfondo sessuale. Insomma, quella campagna elettorale fu molto aspra e gli strascichi odierni, con l’interessamento di forze dell’ordine e della magistratura, non ne sono che la testimonianza.

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