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XYLELLA, AMATI: “NESSUN PRODOTTO IN COMMERCIO PER CURARE LE FITOPATOLOGIE”

XYLELLA, AMATI: “NESSUN PRODOTTO IN COMMERCIO PER CURARE LE FITOPATOLOGIE”

Fonte :Brindisi Report
Ascoltati in commissione regionale l’assessore Pentassuglia e i tecnici dell’Osservatorio e dell’assessorato, Infantino e Nardone
“Come volevasi dimostrare, i tecnici dell’assessorato regionale all’agricoltura hanno riferito che non c’è prova scientifica di efficacia sull’essiccamento da patologie allo stato incurabili, compresa ovviamente la Xylella, dei prodotti Nuovolivo e Nutrixgold. Spero che il Comune di Lecce revochi l’autorizzazione a usare il suo logo e l’università di Bari diffidi all’utilizzo del proprio”. Lo dichiara il presidente della commissione regionale bilancio e programmazione Fabiano Amati al termine della quarta commissione che ha ascoltato l’assessore Pentassuglia e i tecnici dell’osservatorio e dell’assessorato, Infantino e Nardone.
“Non esiste al momento un prodotto terapeutico in grado di contrastare il disseccamento degli ulivi provocato dal batterio Xylella o da altre fitopatologie allo stato incurabili. Ha usato parole nette il dirigente della sezione dell’osservatorio fitosanitario, Infantino, il quale in commissione ha spiegato che i due prodotti commercializzati nelle ultime settimane quali toccasana contro il disseccamento e utili a riportare gli ulivi allo splendore originario sono un mix di saponi naturali, Nuovoulivo, o coadiuvanti come il Nutrixgold. Ovviamente avremmo avuto piacere qualora fosse stato registrato un esito diverso e per così dire miracoloso, ma dobbiamo invece rilevare che restano ancora le buone pratiche agricole e l’eradicazione, almeno con riferimento alla Xylella, le uniche strade per prendere tempo nell’attesa della scoperta di una cura efficace”.
Allo stato, dunque, non ci sono prove scientifiche per affermare l’efficacia dei prodotti esaminati nei casi di fitopatologie incurabili, per cui il direttore del dipartimento Agricoltura, Nardone, ha annunciato che si procederà attraverso gli uffici legali a valutare gli eventuali presupposti di pubblicità ingannevole, e lo stesso assessore Donato Pentassuglia ha ribadito che nessuno dei due prodotti può considerarsi un rimedio e che su questo si è già espresso il comitato scientifico.
“Invito pertanto – chiude Amati – anzitutto i due enti il cui logo è stato debitamente o indebitamente utilizzato a mettere in campo azioni a tutela della propria credibilità. Soprattutto auspico che le amministrazioni pubbliche non commettano gli errori del passato dando credito a teorie non scientifiche che di danni ne hanno fatti fin troppi e che non ci hanno dunque permesso di comprare tempo e ridurre la distruzione. Nel corso dell’audizione abbiamo anche appreso, ed è questa un’incoraggiante buona notizia, di alcuni studi americani e spagnoli che sembrerebbero far ben sperare nell’utilizzo di alcuni virus che si nutrono del batterio. Ma bisognerà comunque vedere cosa accade nel passaggio dai laboratori ai campi”.

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