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Un’infermiera di 43 anni raggira un paziente 74enne ,illudendolo di aver perso la testa per luie li sottrae un ingente somma di denaro.

Un’infermiera di 43 anni raggira un paziente 74enne ,illudendolo di aver perso la testa per luie li sottrae un ingente somma di denaro.
Fonte : Corriere Salentino
Avvicinò un anziano paziente in corsia, acquistandone la sua fiducia, facendogli credere di essersi innamorata. Nel frattempo gli avrebbe spillato soldi su soldi (per complessivi 20mila euro) illudendo l’uomo di essersi innamorata di lui. Un’infermiera di 43 anni, residente a San Donato e in servizio presso l’ospedale di Lecce, è finita sotto processo con l’accusa di truffa aggravata così come stabilito dal giudice per l’udienza preliminare. L’inizio dell’istruttoria è fissato per il mese di maggio 2023 davanti al giudice monocratico. Per le indagini, l’infermiera avrebbe raggirato un paziente 74enne (costituitosi parte civile con l’avvocato Roberto Stanislao) ricoverato a febbraio del 2020 all’interno del nosocomio salentino dove l’infermiera avrebbe iniziato ad avvicinarsi all’anziano illudendolo di aver perso la testa per lui.

Lo stratagemma utilizzato sarebbe stato ben congegnato. La donna si sarebbe presentata sotto false generalità. Si chiamava Maria Longo, diceva in ospedale, anche se il suo vero nome era un altro. E tra un cambio flebo, un prelievo e un elettrocardiogramma avrebbe approcciato con l’uomo. “Mi servono 200 euro per fare una visita a pagamento a mia figlia” disse l’infermiera all’anziano mentre questi si trovava sul balcone del reparto a fumare una sigaretta. E il paziente, originario di Galatina, si adoperò quel giorno stesso per reperire i soldi prelevandoli direttamente da uno sportello bancomat.
Una volta dimesso, i contatti con l’infermiera sarebbero proseguiti e in uno degli incontri nell’abitazione dell’anziano, la donna gli avrebbe rilasciato una falsa cambiale con sottoscrizione apocrifa e solo apparentemente datata 27 maggio 2020 per 1000 euro pari alla prima dazione di denaro in contanti. Soldi su soldi accampando le richieste a presunte difficoltà economiche per problemi di salute suoi e dei familiari e alla separazione in corso. E per vincere le resistenze dell’anziano gli diceva ripetutamente di essere innamorata con continue chiamate telefoniche e messaggi via WhatsApp.

Con la denuncia della persona offesa presso la stazione dei carabinieri di Galatina sono scattate le indagini. E dopo un’iniziale richiesta di archiviazione il gip ha riaperto il caso sulla scorta delle memorie difensive depositate dalla difesa disponendo l’imputazione coatta della donna che, assistita dall’avvocato Fabrizio Mangia, è stata ora rinviata a giudizio.

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