64enne responsabile di atti persecutori nei confronti della ex compagna.
64enne responsabile di atti persecutori nei confronti della ex compagna.
Fonte : Brindisi Report
Non le dava tregua. Gli appostamenti non gli bastavano. In un’occasione è arrivato al punto tale di inseguire la malcapitata sulla superstrada, cercando più volte di speronarla. Nei giorni in cui si svolgono numerose iniziative contro la violenza sulle donne, un nuovo (grave) caso di stalking affiora in provincia di Brindisi. I poliziotti del commissariato di Mesagne hanno infatti eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa e ai luoghi da lei frequentati a carico di un 64enne del posto, responsabile di atti persecutori nei confronti della ex compagna. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal gip del tribunale di Brindisi, su richiesta della Procura. Le indagini sono state condotte dal commissariato, a seguito di denuncia sporta dalla donna, ormai esasperata dal comportamento dell’indagato.
L’uomo infatti, con condotte reiterate di minaccia, assillo ed aggressività, avrebbe molestato la ex, causandole un grave e perdurante stato di ansia e di paura, tanto da costringerla ad alterare le proprie abitudini di vita. Basti pensare che, mosso da morbosa gelosia, ed incapace di accettare la fine della relazione affettiva con la donna, in più occasioni il 64enne avrebbe seguito la donna e si sarebbe appostato davanti alle attività commerciali dove lavorava.
La vittima era costretta a farsi accompagnare da un’amica per paura di rientrare a casa dal lavoro da sola. In una circostanza, come detto, è stata inseguita sulla strada statale 7 Brindisi-Taranto dall’indagato, che a bordo della propria autovettura avrebbe cercato più volte di speronarla per farla andare fuori strada. Inoltre l’avrebbe bloccata nell’abitato di Mesagne, avvicinata ed ingiuriata, sferrandole schiaffi in volto. Dopo l’ennesima aggressione, la donna ha trovato a trovare il coraggio di recarsi presso gli uffici della Polizia per denunciare questa serie infinita di atti persecutori.