COVID 19 -Vienna (Austria) vieta ristoranti e parrucchieri a chi non è vaccinato (anche con tampone)
COVID 19 -Vienna (Austria) vieta ristoranti e parrucchieri a chi non è vaccinato (anche con tampone)
Fonte : EUROPATODAY
La Capitale ha introdotto nuove restrizioni e pensa di chiedere un test ai vaccinati per accedere ai luoghi pubblici
La città di Vienna ha vietato l’accesso a eventi culturali e parrucchieri, bar e ristoranti alle persone che non sono vaccinate contro il Covid-19, anche nel caso possano esibire un test che dimostri che non sono affetti dalla malattia. Inoltre, le autorità della Capitale austriache stanno valutando di introdurre l’obbligo di effettuare un tampone anche per i vaccinati che intendono recarsi in luoghi pubblici a rischio, qualora la situazione epidemiologica dovesse peggiorare.
Le nuove misure dovrebbero scattare nel fine settimana e potrebbero presto venire allargate a tutto il Paese, dove la situazione epidemiologica non è certo meno preoccupante. Delle nove province austriache, Vienna ha infatti il tasso di infezione più basso, anche perché ha generalmente avuto le restrizioni più severe, ma ha anche il più alto tasso di letti di terapia intensiva occupati da pazienti con Covid-19, il 21%. Da qui la decisione del sindaco Michael Ludwig di non attendere il governo e introdurre le nuove misure. “Per me è importante prendere decisioni prima che le unità di terapia intensiva siano al completo”, ha detto non senza un riferimento polemico all’attendismo del governo nazionale.
In Austria, stando agli ultimi dati disponibili, le nuove infezioni giornaliere sono state oltre 8.500 su una popolazione di 8,9 milioni di persone. Si tratta del picco più alto raggiunto in tutto il 2021. Secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, nel Paese poco più del 73% della popolazione adulta ha completato la vaccinazione primaria, un tasso determinato anche da una forte presenza di no-vax. Il governo ha annunciato che potrebbe introdurre misure simili a quelle di Vienna se il tasso di occupazione delle unità di terapia intensiva raggiungerà il 25%, cosa che dovrebbe accadere la prossima settimana se l’attuale tendenza continua. Ma ci sono pressioni perché l’esecutivo agisca con decisione anche prima.
Tra i più preoccupati ci sono gli operatori del settore turistico: la Germania sta valutando di restringere i viaggi dei suoi residenti verso l’Austria. Se questo avvenisse, il colpo per il comparto sarebbe devastante, visto che i turisti tedeschi rappresentano una quota fondamentale dei visitarori delle stazioni sciistiche del Paese.