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Covid, Emiliano non esclude lockdown: «Decisione difficile, a marzo e aprile ci ha salvato. De Luca? Non lo giudico»

Covid, Emiliano non esclude lockdown: «Decisione difficile, a marzo e aprile ci ha salvato. De Luca? Non lo giudico»
Fonte La Gazzetta del Mezzogiorno 24 Ottobre 2020

Il Governatore pugliese parla di picco che mette a dura prova gli ospedali. I numeri sono il doppio di quelli della primavera scorsa. E se la prende per le elezioni spostate a settembre
Non lo dice a chiare lettere, parla di decisioni difficili da assumere e cita il termine lockdown solo per ricordare i benefici prodotti a marzo e aprile per fronteggiare il picco di contagi. Il Governatore della Puglia, Michele Emiliano, ospite della trasmissione Titolo V in onda su Rai 3, pur incalzato dalla conduttrice, non si sbottona più di tanto ma appare chiara la sua linea di chiusura per frenare questa inarrestabile ondata di contagi..
Alla domanda di cosa pensa della decisione del Presidente della Regione Campania, De Luca, di chiudere tutto per 30-40 giorni vista l’impennata di contagi da Covid 19, il governatore della Puglia risponde: «Non faccio il critico politico, il giudizio lo danno i giornalisti» e incalzato «Lei con quei numeri avrebbe fato la stessa scelta?», replica «Sono un collega del presidente della Regione Puglia (in realtà voleva dire Campania), e sono stato un collega del sindaco di Napoli, l’ultimo dei miei pensieri è dare un giudizio sulla loro attività».
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Sul nuovo picco di contagi sottolinea che «A questa seconda ondata moltissimi non credevano. Immaginate ci hanno fatto fare persino le elezioni, noi come presidenti di regione chiedevamo di farle a luglio perchè temevamo questo, e il Cts, il comitato tecnico scientifico che appoggia il Governo in queste scelte, ci ha spostato a settembre. Questo ha determinato che nella mia regione si siano infettati persino i candidati presidente, abbiamo in questo sparso dovunque un innesco che in maniera sconsiderata ha sparso dovunque un innesco»».
«Noi siamo preoccupati – aggiunge Emiliano – non perchè questo virus uccide ma perchè non abbiamo posti letti sufficiente per gestire questa ondata che è il doppio di quelle di marzo e aprile».
In Puglia, ieri, si sono registrati circa 600 casi e i ricoveri stanno progressivamente aumentano. Sulla situazione generale dice: «Io sono sicuro che il trend andrà avanti così, mentre a marzo aprile avevamo un lock down, quindi il nemico che fronteggiava in picco, che in Puglia non ha mai superato contemporaneamente il picco di 3mila contagiati, oggi questo muro non c’è e non abbiamo l’impressione che ci siano elementi nella società, sia il coprifuoco che le altre misure, che siano in grado di fermare questo picco». E conclude: «Se noi non abbiamo posti letto bisogna prendere decisioni difficili ma evidenti a tutti».
IL POST SU FACEBOOK: SERVONO MISURE SEVERE OVUNQUE – In un post a corredo della clip video dell’intervista scrive: Servono misure severe ovunque in Italia prima che i nostri ospedali siano sopraffatti. I numeri dei contagiati sono troppo alti e serve diminuirli rallentando la circolazione delle persone. Si deve uscire di casa solo per lavorare, istruirsi o per altre gravi necessità. La nostra vita sociale e familiare deve essere prudentissima. Si può accettare qualche rischio in più solo per garantire la sopravvivenza economica a tutti.
Se si colpiscono attivitá economiche la regola deve essere che la sopravvivenza di quelle famiglie va garantita da tutti quelli che continuano a lavorare e a produrre reddito. Dobbiamo uscirne con unità, solidarietà e attenzione».

ASSESSORE LOPALCO: COMPORTARCI COME FOSSIMO IN LOCKDOWN – «Dovremmo individualmente e spontaneamente comportarci come se fossimo in lockdown”: lo ha detto ospite a Progress, su Sky TG24, l’assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pierluigi Lopalco.
«La situazione – ha proseguito – rispetto a marzo è completamente diversa, perché a marzo abbiamo subito un’ondata pandemica senza preavviso e senza far nulla perché non sapevamo che stava covando questa serie di contagi. Orai i contagi li vediamo, li stiamo registrando e cerchiamo di controllarli.
Ora ha aggiunto – sappiamo bene che dobbiamo controllare i contagi ma non può farlo soltanto la sanità perché non si riesce, è necessario prendere le misure cosiddette non mediche, come distanziamento sociale, mascherine e confinamento. Prima ancora di aspettare la decisione del Governo ogni italiano dovrebbe rendersi conto che la situazione è critica e dovrebbe limitare al minimo i contatti personali».
«In questo momento le terapie intensive non sono un problema, ora il problema è la reperibilità dei posti letto ordinari. L’altro problema è il tracciamento sul territorio, in Puglia ad esempio al momento stiamo reggendo ma se i numeri dovessero crescere il tracciamento dev’essere allentato perché non ci sono uomini».
«È inutile parlare di cosa non ha funzionato, se non ci sono gli uomini non possiamo formarli in due mesi, ci vogliono dieci anni per formare uno specialista. In Italia sono anni e anni che siamo in carenza di personale», ha concluso.

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