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Il massacro dei cristiani. – a cura del Preside prof. Luigi Pranzo

Il massacro dei cristiani
a cura del Preside prof. Luigi Pranzo

La strage di Nizza, la decapitazione del professor Samuel Paty, la minaccia di strage da parte di un terrorista islamico alla stazione di Lione, l’irruzione in una chiesa in Normandia, a Rouen, nel 2016, per uccidere il sacerdote Jacques Hamel, un prete di 85 anni sgozzato mentre stava celebrando la messa nella chiesa di Saint – Étienne, c’è la sensazione che ora in Francia ed in Europa anche a sfiorare una chiesa cristiana equivalga a rischiare la pelle. In occasione dell’uccisione di Hamel, Papa Francesco definì l’anziano sacerdote un martire, ma il martirio, nella nostra società, non è compreso dalla maggior parte della gente. Nel giro di pochi giorni il sacerdote andrà ad allungare l’elenco dei tanti cristiani vittime della furia dei jihadisti. Ma chi sono costoro? Cosa vogliono da noi occidentali? Qual’è il loro progetto finale? Si possono facilmente riconoscere se li incontriamo? É difficile trovare la risposta giusta per ognuna di queste domande, possiamo soltanto dire, secondo un rapporto dell’ISPI ( Istituto di studi di politica internazionale ), che dal 2014, anno in cui il sedicente Stato islamico si è autoproclamato, fino al 2017 sono stati compiuti 51 attacchi terroristici, sono morte circa 400 persone e ne sono rimaste ferite 1500. Si tratta di gruppi islamici radicali il cui fine è quello di colpire i nemici del mondo musulmano, esterni ed interni, nell’intento di ristabilire il califfato, tipo quello che fu istituito appena dopo la morte di Maometto. Jihad in lingua araba significa impegno, sforzo, zelo nel proporre la fede musulmana, la cui legge vieta di massacrare donne, bambini, monaci, anziani o malati. In realtà, però, i Jihadisti si comportano come tutti i movimenti estremisti moderni, con cieca violenza, avendo perso l’obiettivo ideologico, come un tempo da noi, in Italia, le brigate rosse lo avevano perso nei confronti del partito comunista. L’obiettivo è quello di distruggere un sistema politico contrapposto ai loro progetti, una religione contrapposta alla loro e di conseguenza tutti quelli che non riconoscono la fondatezza del loro pensiero. L’origine, forse, potrebbe risalire agli ideologi dei movimenti islamici del ‘900: egiziani, pakistani, musulmani del Kuwait, del Qatar fino a Bin Laden i quali teorizzavano che “ il sistema attuale si abbatte, non si cambia “. Individuarli non è semplice perché amano isolarsi; non frequentano le moschee e si istruiscono via web. Generalmente, sostiene il prof. Paolo Branca esperto di Islam, gli adepti sono giovani che hanno accumulato rabbia e desiderio di vendetta a seguito di grossi problemi personali o dopo un periodo di carcere. Non è facile stanarli e farli sconfessare dai credenti musulmani.
Ogni giorno i cristiani sono oggetto di massacro, ma nemmeno dinanzi a manifestazioni come quelle viste in Francia si riesce parlare di odio anticristiano. I Jihadisti possono anche fingere, riportava un settimanale qualche tempo fa, possono mostrarsi amorevoli, tolleranti, pronti al dialogo, ma stanno soltanto fingendo, perché il loro obiettivo non cambia mai: sottomettere l’infedele.
Nessuno, da Enrico Letta, a Roberto Fico, da Giuseppe Conte a Monica Cirinnà, da Valeria Fedeli ad Andrea Marcucci hanno avuto il coraggio di parlare di odio anticristiano; hanno parlato di necessità di far fronte unico per difendere i valori comuni di laicità, di libertà, di democrazia; si è parlato di pazzi che vanno fermati. In verità, la maggior parte della gente che ha letto queste affermazioni, trova assai difficile dare semplicemente del pazzo a colui che entra in chiesa ed al grido di Allah akbar sgozza una signora. E’ difficile considerare terrorista di qualsivoglia matrice, come è stato affermato, il carnefice di Nizza e risulta ancor più difficile ritenere che lo abbia fatto per demolire i valori di democrazia e di laicità. I Jihadisti non attaccano i cristiani perché sono laici, ma perché sono infedeli; è la civiltà cristiana che stanno attaccando, non quella liberale. I soldati di Allah continueranno ad ammazzare cristiani per contrastare una fede ed una cultura fino a quando l’Europa non provvederà a chiudere i porti di accesso, compresi quelli italiani, o quanto meno a controllare con gran cura ogni immigrato, respingendo chi è scappato dalle carceri, chi è stato già segnalato e chi non fugge per fame, per le guerre o da un campo di sterminio, ma per ben altri fini.

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