Menù principale

Indagine Coldiretti: Cosa mangeranno i pugliesi la notte di Natale

Indagine Coldiretti: Cosa mangeranno i pugliesi la notte di Natale

Fonte :La Voce di Manduria
Scatta la corsa ai fornelli con i pugliesi che trascorreranno oltre tre ore in cucina per imbandire le tavole della vigilia e di Natale che oltre nove su dieci (91%) hanno scelto di consumare a casa propria o con parenti o amici. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia, che nei mercati dei contadini di Campagna Amica ha registrato un aumento degli acquisti del 35% dell’olio extravergine di oliva sia per la cucina che per i regali gastronomici, del 25% del vino, del 38% delle farine, del 71% percento del pesce e del 28% della carne.

 

E’ la top ten dei prodotti degli acquisti dei consumatori pugliesi che non rinunciano alle tavolate che sono in media di 8/10 commensali, dove campeggeranno – afferma Coldiretti Puglia – pesce crudo e da cucinare al forno o fritto per la Vigilia, tagli specifici di carne per brodi, brasati e ragù per il pranzo del Natale, con le immancabili fritture, dal pesce ai panzerotti, dalle popizze alle verdure pastellate, fino ai dolci tipici fai da te, preferiti in alcuni casi a panettoni e pandori i cui prezzi sono lievitati fino del 38/40%.

E’ record per le vendite di spumante pugliese, dalla Malvasia al Negroamaro, dal Bombino bianco e nero alla Verdeca, con 3 milione di bottiglie prodotte con metodo Charmat e 300mila con metodo classico che conquistano le tavole in Puglia e nel mondo dove per Natale e Capodanno ci sarà il record storico di brindisi Made in Italy.

Tra chi si occuperà del pranzo, l’89% preparerà personalmente il pasto – precisa la Coldiretti regionale – con un ritorno al fai da te spinto da motivazioni diverse con gli italiani, soprattutto giovani, che si gratificano ai fornelli e la cucina e il buon cibo che si affermano tra le nuove generazioni come primarie attività di svago, relax e affermazione personale. Ma c’è anche un 6% che ordinerà tutto da asporto, mentre il restante 5% si affiderà alle pietanze portate da parenti o amici. La paura della ripresa dei contagi e della diffusione dell’influenza australiana non sembra comunque riuscire a frenare la voglia di un ritorno alla socialità delle feste, testimoniata dal fatto che la media di persone a tavola risale quest’anno a otto, una in più rispetto allo scorso anno e ben quattro rispetto al Natale 2020 quando il lockdown e le misure restrittive avevano imposto precisi limiti anche nell’ospitalità e nelle presenze.

La spesa media per il Natale a tavola è di 130 euro a famiglia, ma c’è chi supererà anche i 300 euro, con particolare attenzione alla ricerca degli ingredienti come dimostrano le presenze nei mercati contadini di Campagna Amica per la preparazione di menu a chilometri zero.

A tavola trovano spazio anche i regali enogastronomici tra i più gettonati per la spinta verso doni utili ma anche per l’affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola, che si esprime con la preparazione fai da te di ricette personali per serate speciali.

 

Loading