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La variante inglese arriva nel Brindisino: focolaio a Fasano con la presenza anche in altri comuni

 La variante inglese arriva nel Brindisino: focolaio a Fasano con la presenza anche in altri comuni

Fonte : Brindisi Oggi

La variante inglese arriva in Puglia. Secondo una “rilevazione rapida” richiesta dal ministero della Salute alle Regioni è emerso che la variante è presente in Puglia per il 38,6 per cento. Si tratta dei dati raccolti il 12 febbraio che hanno registrato la più alta percentuale nella provincia di Brindisi dove su 129 campioni di pazienti contagiati 72 sono con la variante inglese.

Questa è stata trovata per la maggior parte nei casi dei contagi nella Rsa di Fasano, dove una settimana fa sono risultate positive 43 persone:30 ospiti e 10 operatori sanitari. Tutti avevano fatto il vaccino anti Covid, alcuni di loro erano stati tra i primi in Puglia, avevano infatti ricevuto la prima dose il 27 dicembre in quella che è passata coma una giornata storica con l’avvio della vaccinazione in Italia. I positivi sono quasi tutti asintomatici e non hanno avuto gravi conseguenze.  Gli altri casi di variante inglese sono stati rintracciati 2 ad Ostuni, 3 a Francavilla Fontana, 3 a Cisternino, 1 a Ceglie Messapica, e uno a Brindisi.

“Il sondaggio ha dimostrato la presenza della variante anche da noi – spiega Stefano Termite, responsabile dipartimento Salute Pubblica Asl di Brindisi – ma il dato sulla percentuale non è rappresentativo della realtà dei fatti. Il campionamento non si è basato su criteri epidemiologici puri. Il dato è stata sfalsato dal focolaio della Rsa di Fasano. Il giorno del campionamento è quello in cui sono risultate positive le 43 persone della struttura, e quindi non si può fare un discorso generale sulla situazione della  provincia. Ha invece una valenza il dato regionale, il 38 per cento è rappresentativo della presenza della variante nel territorio della regione, diverso invece è il caso di Brindisi e Taranto. Certo non bisogna abbassare la guardia, e il timore dei contagi è alto”.

La variante inglese infatti è più contagiosa, e maggiori contagi significano una nuova ondata con maggiori ricoveri e decessi.

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