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PANDEMIA ED ECONOMIA: DUE MALANNI PER IL NOSTRO PAESE

PANDEMIA ED ECONOMIA:
DUE MALANNI PER IL NOSTRO PAESE

acura del Predise prof. Luigi PRANZO

Circa un mese fa, uno dei membri della Troika, per l’esattezza il rappresentante del Fondo Monetario Internazionale, dichiarò che il nostro PIL, nel 2020, avrà una caduta del 9,1%, più o meno quanto la Grecia e qualche punto in più rispetto a quella della Spagna. Sarà un disastro, scrisse “ La Stampa “: le famiglie sono allo stremo ed il ceto medio ( con casa propria ed una pensione o un solo stipendio ) teme la fame. Intanto il governo continua a ragionare sulle possibili strade da prendere ed a pensare al migliore utilizzo del Recovery Fund che non sarà disponibile che verso la fine 2021, accompagnato da un bel gruzzolo di regolette, perché la Germania ed i paesi del Nord Europa temono che l’Italia lo utilizzi in sussidi vari come è accaduto fin’ora con i 10 miliardi che ha speso. Nel frattempo, a Villa Pamphili, il Premier ha spiegato che occorre programmare il rilancio con uno sguardo verso obiettivi di medio e lungo periodo. L’esecutivo, dunque, non sta studiando il modo per evitare il fallimento delle 270.000 medie e piccole imprese con la conseguente perdita di lavoro per centinaia di migliaia di lavoratori. Il governo, per il momento, è interessato soltanto a progetti vacui ed a sostenere, attraverso sostentamenti di ogni genere, chi il lavoro non ce l’ha, o forse non lo ha mai avuto e non certo per colpa dello Stato.
Ad ascoltare tutte le brutte notizie riferite alla crisi economica si è presi da una certa preoccupazione, ma quando la stampa nazionale ci informa delle spese folli e dello sperpero di danaro che i nostri governanti continuano a fare ci si sente più tranquilli, nel senso che gli scenari buii che ci prospettano hanno solo lo scopo di tacitarci e di non chiedere nulla di più di quello che già abbiamo. Infatti non si spiegherebbe il continuo lavoro delle ONG, sostenute economicamente da noi altri, per andare a prelevare sulle coste libiche le centinaia e centinaia di migranti per consegnarli direttamente all’Italia, con un costo mensile di milioni euro. Un caso per tutti, i 156 migranti a bordo della Alan Kurdi, ai quali, grazie il fraterno intervento di Leoluca Orlando si riuscì a trovare una sistemazione momentanea, per la quarantena, a bordo del traghetto Azzurra, dotato di 518 cabine e 24 suites, costarono alla Stato italiano 80 mila euro al giorno.
Poi ci sono le spese per mantenere i 3000 navigators, con un mensile medio di 1600 euro, figure create da un italo – americano, docente di Demografia e Statistica presso la Mississipi State University, per cercare il lavoro ai beneficiari del Reddito di cittadinanza. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, se si considera che è stato ricollocato sul mercato del lavoro soltanto il 4% dei beneficiari del reddito. Naturalmente, durante il LOCK DOWN i navigators non hanno lavorato, ma hanno continuato a percepire lo stipendio, e poiché il loro contratto triennale è da co.co.co hanno anche potuto percepire i 600 € di bonus sostegno. Non parliamo poi, del Presidente dei navigators, Domenico Parisi, poiché è un nostro conterraneo: è nato ad Ostuni ed ha studiato presso l’Istituto Tecnico Agrario “ Pantanelli “ della sua città, il quale ha uno stipendio annuo di 176.000 €, ed una spesa aggiuntiva a carico dello Stato di 166.000 € per voli aeri A/R in business class, affitto di una casa a Roma, cene di rappresentanza, auto blu con autista ( 55.000 € ).
Ma le spese non finiscono qui! Per affrontare e risolvere i problemi che ha creato la pandemia, ogni ministero si è dotato di una task force. Sono stati assunti, per il momento con un contratto a termine, da trasformare, probabilmente, in un secondo momento, in contratto e tempo indeterminato, complessivamente 450 esperti, le cui competenze, più che scientifiche, sono sociali, a leggere i titoli accademici che alcuni posseggono. Anche in questo caso parliamo di centinaia di migliaia di euro al mese, come se non bastassero i pareri ed i consigli dei nostri 1000 e passa parlamentari.
Non sembra proprio che si possa parlare di crisi imminente, diversamente i nostri governanti non avrebbero impegnato per la regione toscana 160.000 di € per correggere scientificamente, nel rispetto di lesbiche, gay e bisexuals, le disinformazioni destrorse in ogni ordine di scuola e nelle università. Poi, si è provveduto anche ad assegnare alcune centinaia di migliaia di euro per l’allestimento di qualche festa, in occasione del centenario della nascita del Partito Comunista, nell’anno 1921. Non sarà sciupato un solo euro, ha detto il Premier a Villa Pamphili. Questo è un dovere cui è tassativamente tenuto chi gestisce moneta pubblica, ma ciò non basta, bisogna mettere in moto con la dovuta urgenza la macchina che produce lavoro e ricchezza per il nostro paese, diversamente, se continuiamo a parlare senza risolvere realmente i problemi, l’Italia andrà certamente incontro a quella miseria che i nostri nonni hanno patito dopo il primo conflitto mondiale, con conseguenze sociali non prevedibili.
Primum vivere, deinde philosophari – Orazio

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