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Per un nuovo anno mai così tanto atteso….. quali auguri, che non siano di speranza.

Per un nuovo anno mai così tanto atteso…..
quali auguri, che non siano di speranza.

A cura di Nicola Muscogiuri

Parafrasando il ritornello di una famosa canzone, molto in voga qualche anno fa, si potrebbe dire: cosa resterà dell’anno… 2020, che a giorni chiuderà definitivamente e senza alcun rimpianto la sua storia abbastanza nefasta. E’ pur vero però, che per quanti sforzi mentali si vogliano fare per evitarlo, il pensiero inesorabilmente corre e correrà, credo ancora per molto, a tutto ciò che è stato condizionato da quel “virus maledetto”. Sembra solo ieri quando vi era una diffusa convinzione che gli Umani abitanti del pianeta Terra fossero “i padroni del mondo” e sicuramente nessuno avrebbe potuto immaginare che “nel mezzo del cammin di nostra vita”, sarebbe arrivato un tempo così orribile e doloroso, che ancora spaventa e disorienta. Un nemico dalle dimensioni appena percettibili ed invisibile all’occhio umano, ma dotato di un immane potere distruttivo, dichiarò guerra al mondo intero, determinando quella che passerà alla Storia come la più tragica “pandemia del secolo”. È stato di una forza e furia distruttrice che ha travolto tutto e tutti senza distinzioni di razze, territori, condizioni economiche, ecc., dimostrando in questa sua “assurda tragicità” di essere finanche democratico. In questa impensabile guerra, assolutamente non convenzionale, anche il nostro piccolo Paese ha pagato il suo non modesto “tributo di sangue” e dovrà passare tantissimo tempo per rimarginare la scia dolorosa di lutti e sofferenze. All’indomani della vittoria definitiva (speriamo presto), ci mancheranno i tanti famigliari, i vicini di casa, i conoscenti ed i cari amici, a cui non abbiamo potuto esprimere, come doverosa consuetudine della nostra tradizione, vicinanza morale e partecipazione solidale. Finalmente è arrivato il tanto sospirato “vaccino” e pian piano nell’anno che viene, si dovrebbe dare certezza di averlo tutti, fermo restando la volontarietà della singola Persona. Ma accanto a questa “bella novità”, gli esperti e gli addetti alla politica nazionale ci dicono che ancora non è finita ed il pericolo non è del tutto estinto. Forse ancora per molto si dovrà procedere senza spropositi o colpi di testa e a piccoli passi. La cautela e la prudenza ci saranno compagni di strada nel più rigoroso rispetto delle regole di sicurezza ormai conosciute e già sperimentate. Sarebbe bello pensare che anche la dove ci sono convinzioni diverse e contrarie, lo si voglia fare per quel senso civico, al quale, a parole, tutti diciamo di tenerci e per cui: se non per noi, almeno per rispetto agli altri. Non credo che ci sia bisogno di grandi scienziati o fini intellettuali per capire che solo un comportamento virtuoso e delle regole rispettoso, può finalmente riportarci a quella normalità che tanto ci manca e che, (forse) così poco apprezzavamo prima. Ora alla luce di quanto espresso, immaginarci nel 2021 e’ un po’ troppo complicato e poco prevedibile, anche perché troppe aspettative gli stiamo affidando, dopo che quasi ogni cosa è andata male nell’anno che stiamo per lasciare. E’ vero che si potrebbe dire che si ripete la consuetudine di sempre, ma più di qualcosa oggi ci giustifica dall’esprimerci così. Il verbo sperare è senz’altro il più utilizzato nel formulare pensieri e riflessioni, anche perché veramente si vorrebbe voltare pagina, per leggere sopratutto storie collettive e vicende personali di piena “normalità”. E quindi, per quest’anno a venire, auguri di speranza che possa tramutarsi presto in “certezza” di poter di nuovo muoverci in libertà, di poter tornare ad abbracciare le Persone, (ancor più quelle che ci appartengono affettivamente), di poter avere la Scuola riaperta a tempo pieno per restituire ai ragazzi il diritto a crescere e formarsi nella socialità. Guardando al complesso mondo del lavoro, gli auguri perché torni alle Persone a cui si era compromesso; poi auguri affinché si torni ad incontrarsi nei teatri, nelle associazioni sociali ed in tutto ciò che esprime cultura ed aggregazione. Ed auguri di speranza cristiana, affinché ogni Persona che lo voglia possa tornare nelle Chiese ed in qualunque luogo di Culto quando e come lo desidera, con la gioia di potersi incontrare e condividere la Fede coi fratelli senza alcuna distanza e divisione. Penso che un augurio sarebbe anche credere che potrà esserci una svolta, un cambiamento, una nuova vita, unitamente ad una giusta carica emotiva che possa aiutarci a superare i possibili ed imprevedibili momenti difficili. Si sa che la vita è sempre in bilico tra paura e speranza, ma forse mettendo in pratica il sentimento del rispetto e dell’amore per ogni cosa e/o Persona, potremmo anche trovare la bussola per orientare serenamente il nostro cammino. Ancora auguri di buon anno a tutti i concittadini, lettori e non del Giornale (tanti ancora rimpiangono il formato carta) ed anche a quelli che per diversi motivi sono lontani dall’amata Torre, a cui si vuole bene per come ci rappresentano e seppur virtualmente con l’occasione li vogliamo sentirli vicini con un forte e sentito abbraccio ideale. Un buon anno a chi è sempre in prima linea in campo solidaristico, e nella nostra piccola comunità sono in tanti, perché sanno dire e lo dimostrano concretamente:…mai prima io! Un sereno anno a tutti i Sacerdoti delle nostre amate Chiese, con senso di rispetto e gratitudine per l’importante ruolo che svolgono nella vita e nelle coscienze di ogni Persona, anche e soprattutto quando nell’anonimato trasmettono il Messaggio cristiano in tutte le forme e l’espressioni più care al Creatore. Un buon anno ai nostri locali politici ed amministratori, affinché vogliano intendere il loro impegno nella collettività, sempre con passione comunitaria e con spirito di servizio. Ed infine, affinché si possa scrivere il prossimo futuro, senza farlo rubare da “nemici invisibili”, ne da chi tenterà di instillare propositi e germi deleteri nelle menti e nei cuori, buon anno a tutti indistintamente, donne e uomini di buona e onesta volontà.
Nicola Muscogiuri

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