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Riaprire tutte le attività in sicurezza”: si chiede intervento del prefetto

Riaprire tutte le attività in sicurezza”: si chiede intervento del prefetto
Un appello è rivolto anche a tutti i sindaci della provincia di Brindisi affinché si prodighino a sostenere questa iniziativa. Da Fenailp (Federazione nazionale autonoma imprenditori e liberi professionisti) e gruppo Partite Iva
Fonte :brindisireport

La Fenailp (Federazione nazionale autonoma imprenditori e liberi professionisti) e il gruppo Partite Iva Brindisi chiedono un incontro con il Prefetto di Brindisi per riaprire presto tutte le attività in sicurezza.
“Il Coronavirus è una grande tragedia per l’umanità. Ed è anche la più grave crisi economica dal Dopoguerra. Per questo è molto importante porre in essere una riflessione sulle future prospettive per interpretare il presente e affrontare scelte cruciali che guardano al futuro, in difesa delle aziende e dei lavoratori. La politica messa in atto dal Governo della chiusura totale da “zona rossa” non pare stia dando grandi risultati, il tutto andava organizzato diversamente con una migliore organizzazione e più efficienza”. Scrivono in una nota in cui si analizza una situazione divenuta paradossale che vede la maggior parte delle attività commerciali aperte e nessuna logica per quelle chiuse.
“Invece di chiudere tutto era necessario infondere coraggio, tenere la rotta, agire su due binari paralleli ma interrelati (sicurezza e azione) che comprendesse in contemporanea il salvataggio nel breve periodo di tutto ciò che è possibile e revisione strategica nel lungo termine per la fase successiva alla pandemia. Era necessario produrre nuova socializzazione e valori, creare snodi di relazione all’interno della nostra società e con l’esterno, scegliere nuovi approcci per cambiare modello di vita che non sia la globalizzazione”.
“Il tutto deve essere basato su una buona capacità produttiva e una buona capacità di ridefinizione dei mercati. Invece il Governo sceglie la strada della austerità e l’Italia torna blindata in lockdown da zona rossa e, a questo punto le proteste non si contano più ed il clima è quasi da sommossa viste le manifestazioni spontanee in tutta Italia contro le chiusure imposte dall’ultimo decreto del governo Draghi”.
“I commercianti, bar e ristoranti hanno ribadito che le chiusure degli esercizi commerciali sono un sopruso e che le attività sono luoghi sicuri che rispettiamo i protocolli di prevenzione così come all’inizio della pandemia. Le persone chiedono solo di poter lavorare e si chiedono come mai sono state chiuse soltanto le piccole attività e le scuole. Non si capisce perché in altri negozi, dove magari si vendono alimentari, si possano acquistare anche capi di abbigliamento o articoli regalo e nelle piccole attività questo non è possibile”.
“Come diventa incomprensibile andare all’estero e in Italia no! e al rientro fare solo 5 giorni di quarantena, mentre a prendere un caffè al bar in sicurezza è vietato, come a pranzo nei pubblici esercizi “il virus non gira” mentre rimane in agguato la sera a cena. Parrucchieri ed estetisti prima aperti anche in zona rossa, con il nuovo governo Draghi invece chiusi, eppure sono locali dove l’igiene e la sicurezza sono d’obbligo perché si va per appuntamento, come anche le palestre dove gli attrezzi sono a distanza per questioni di utilizzo in sicurezza, addirittura chiusi e senza aiuti”.
“I negozi che trattano articoli di intimo per bambini sono aperti, mentre per quanto riguarda gli articoli per adulti restano chiusi, è un paradosso incomprensibile in quanto in questi negozi vanno sempre e comunque gli adulti a fare acquisti e non i bambini. Invece, ai mercati settimanali c’è la discriminazione con l’esclusione delle attività aperte a posto fisso, per quanto riguarda i mezzi di trasporto si dovrebbe usare lo stesso sistema in atto negli aeroporti”.
“Nell’insieme di tutto questo, tra l’altro sono i mancati aiuti economici promessi dal Governo e che ancora non arrivano o ciò che arriva è solo un palliativo, mettendo seriamente in pericolo la situazione economia di molte imprese e che, alcune di esse rischiano di chiudere definitivamente. A tal proposito la Fenailp di Brindisi a nome del suo vice presidente nazionale Cosimo Lubes e i portavoce del gruppo Partite Iva Brindisi Francesca e Stefano Scatigno, hanno chiesto un incontro con il Prefetto di Brindisi in modo che si faccia portavoce presso il Governo della grave situazione che si sta verificando in Provincia. Un appello è rivolto anche a tutti i sindaci della Provincia di Brindisi affinché si prodighino a sostenere questa iniziativa”.

 

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