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SI ASSENTAVANO DAL LAVORO PER MALATTIA MA LAVORAVANO IN ASSOCIAZIONI. CONDANNATI SOTTOUFFICIALE, INFERMIERE E DIPENDENTE ASL –

SI ASSENTAVANO DAL LAVORO PER MALATTIA MA LAVORAVANO IN ASSOCIAZIONI. CONDANNATI SOTTOUFFICIALE, INFERMIERE E DIPENDENTE ASL –
Fonte Corriere Salentino
– Falsi certificati medici per assentarsi dal posto di lavoro e, nel frattempo, offrire i propri servizi da tutt’altra parte. Alessandro Barbaro, 51 anni, di Galatina, in qualità di sottoufficiale dell’Aeronautica Militare in servizio presso l’infermeria del 61esimo stormo di Galatina; Addolorata Giannotte, 48, di Salice Salentino, infermiera presso l’Asl fino al 2013 e Salvatore Calora, 66, di Squinzano, dipendente dell’Asl, sono stati condannati a 2 anni ciascuno dalla giudice monocratica Francesca Mariano e al pagamento di una provvisionale di 3mila euro in favore dell’Asl, parte civile con l’avvocato Alfredo Cacciapaglia. Le accuse, a vario titolo, contestate agli imputati erano quelle di truffa aggravata e falso.
Le indagini sono state condotte dai militari della Guardia di Finanza di Lecce tramite accertamenti meticolosi e scrupolosi coordinati dal procuratore aggiunto Antonio De Donno. Nello specifico le accuse. Tra il 2011 e il 2014, Barbaro avrebbe presentato certificazioni mediche per attestare inesistenti condizioni di malattia in particolare tramite visite in uno studio dentistico. Tali visite non avrebbero comunque condizionato la sua possibilità di lavoro né tanto meno istanze di permessi per assistenza ai propri familiari con la legge 104/1992; impossibilità a prestare servizio per cure dentarie senza mai depositare certificazione medica di riscontro. Barbaro si sarebbe così assentato dal posto di lavoro beneficiando comunque di periodi di assenza comunque retribuiti. Secondo le indagini, il militare avrebbe comunque prestato servizio in un’associazione di volontariato dove veniva regolarmente retribuito.
C’era la posizione di Addolorata Giannotte, infermiera presso l’Asl sino al dicembre del 2013 e licenziata dall’Asl. La donna avrebbe presentato ripetute istanze di permesso per ragioni di malattia del figlio ottenendo di essere autorizzata ad assentarsi dal servizio. In tal modo avrebbe beneficiato di periodi di assenza retributiva prestando comunque servizio in due differenti associazioni dove veniva regolarmente retribuita.
Al vaglio della giudice è finita anche la posizione di Salvatore Calora in qualità di dipendente dell’Asl di Lecce. Anche in questo caso l’imputato avrebbe prodotto certificazioni mediche per attestare inesistenti condizioni di malattia tramite istanze di permessi per assistenza familiare con la ex legge 104/1992. Tra febbraio 2011 e dicembre 2102, Calora avrebbe comunque proseguito a beneficiare della retribuzione dal servizio lavorando nel contempo in due differenti associazioni di volontariato. Non appena saranno depositate le motivazioni, il collegio difensivo composto dagli avvocati Luigi Covella, Giancarlo Vaglio, Giuseppe Bonsegna e Maurizio Scardia, potrà presentare ricorso in Appello.

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