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Stop all’ora di religione a scuola, al suo posto la filosofia: la proposta del Belgio

Stop all’ora di religione a scuola, al suo posto la filosofia: la proposta del Belgio

Fonte: EUROPA TOADY
La parte francofona del Paese potrebbe abbandonare la materia obbligatoria per fare spazio all’insegnamento di Platone e Kant

Ci sono voluti oltre due anni di trattative e il coinvolgimento di sei partiti per arrivare alla proposta che potrebbe consentire alla scuola belga di archiviare l’ora di religione obbligatoria. L’idea avanzata dalle principali forze politiche è quella di rimpiazzare l’insegnamento della religione nelle scuole del Belgio francofono (Vallonia e Bruxelles) , oggi ridotto a un’ora alla settimana, con due ore di filosofia ed educazione civica.

Il negoziato per la riforma degli orari scolastici era iniziato nel 2019 e prevedeva la creazione di un apposito gruppo di lavoro “per esaminare l’estensione a due ore di insegnamento di filosofia ed educazione civica per tutti gli alunni della scuola dell’obbligo”. La proposta sul tavolo, riporta il giornale belga Le Soir, è frutto della collaborazione tra i partiti di maggioranza (socialisti, liberali e verdi) e tre forze della minoranza (due partiti centristi e la principale formazione dell’estrema sinistra).

Oltre all’inserimento di due ore a settimana di filosofia ed educazione civica, la proposta prevede la rimozione dell’ora settimanale di religione e morale dall’orario della scuola dell’obbligo. D’altra parte saranno offerte, su base volontaria, ore di insegnamento di religione e morale, ma tali attività saranno facoltative ed extracurricolari. Il tutto per rispettare la volontà dei genitori ‘affezionati’ all’ora di religione a scuola. I partiti hanno comunque lasciato margini di trattativa dicendosi pronti “a studiare ogni altra modalità organizzativa, anche nell’ambito delle future riforme”.
Il gruppo di lavoro dei partiti che rappresentano la maggioranza nel Parlamento della federazione Vallonia-Bruxelles non ha fatto mistero di voler applicare le nuove norme dal 2024, nonostante i dubbi delle forze centriste d’opposizione.

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