TITOLI RISCHIOSI MA IL RISPARMIATORE NON ERA STATO INFORMATO, BANCA CONDANNATA
TITOLI RISCHIOSI MA IL RISPARMIATORE NON ERA STATO INFORMATO, BANCA CONDANNATA
UN OPERAIO DI SAN PANCRAZIO SALENTINO, AVEVA INVESTITO CIRCA 40MILA EURO IN AZIONI E OBBLIGAZIONI SUBORDINATE CONVERTIBILI DELLA BANCA POPOLARE PUGLIESE
Fonte :Brindisi Report
Adele Galetta Giornalista BrindisiReport
SAN PANCRAZIO SALENTINO – L’Arbitro per le Controversie finanziarie della Consob ha condannato la Banca Popolare Pugliese a risarcire un’azionista restituendo la somma di poco meno di 14mila euro che l’uomo, un operaio di San Pancrazio Salentino, aveva investito in azioni tra il 2006 e il 2015 con un capitale complessivo di 40mila euro.
Accogliendo l’istanza del legale, l’avvocato Anna Delliponti, l’arbitro ha ritenuto fondata la domanda di risarcimento del danno “sotto l’assorbente profilo della non appropriatezza delle operazioni contestate rispetto alle conoscenze ed esperienze in materia di investimenti del ricorrente” e che “l’intermediario, trovandosi in una situazione di conflitto di interesse e tenuto conto del profilo scarsamente evoluto del ricorrente, avrebbe dovuto prestare la massima attenzione e cura nel mettere a disposizione del cliente un set informativo chiaro e completo”.
In definitiva, le azioni e obbligazioni convertibili proposte erano in realtà titoli caratterizzati da un rischio elevato, in quanto illiquide. L’ azionista aveva investito i suoi risparmi in azioni e obbligazioni convertibili dietro raccomandazione di un sicuro investimento da parte dell’intermediario della filiale della Bpp di San Pancrazio, senza, però, essere stato “correttamente informato delle caratteristiche e rischiosità dei titoli”. Solo quando, alcuni anni dopo, ha cercato di vendere le azioni per reperire liquidità per impegni familiari ha scoperto che quest’ultime si sarebbero rilevate illiquide e, dunque, praticamente ed in gran parte invendibili.
Le azioni sottoscritte all’epoca dall’operaio erano appunto “illiquide”, in quanto non quotate sui mercati regolamentati con le conseguenti difficoltà di smobilizzo.
La banca, adesso, ha trenta giorni di tempo dalla ricezione della decisione della Consob per risarcire il risparmiatore, che ha già annunciato al suo avvocato che non esiterà a continuare la sua battaglia ricorrendo al tribunale ordinario.