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domenica, Gennaio 12th, 2020

 

GABRIELE RAMPINO Oggetto: il giornale di Torre, ultimo numero

ho ricevuto l’ultimo numero de IL GIORNALE DI TORRE. Sicuro di trovare il bollettino postale per il rinnovo dell’abbonamento,ho appreso che ” CHIUDE ! “. Io sono abituato alla ” carta stampata “,…che si tocca, si sfoglia, si vede, si divora. Per me ormai lontano dal mio paese natale è rimasto l’unico contatto con esso e le sue vicende. Cercherò di seguirvi on line, ma è tutta un’altra cosa. Cordiali saluti Gabriele Rampino

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GABRIELE RAMPINO Oggetto: il giornale di Torre, ultimo numero

ho ricevuto l’ultimo numero de IL GIORNALE DI TORRE. Sicuro di trovare il bollettino postale per il rinnovo dell’abbonamento,ho appreso che ” CHIUDE ! “. Io sono abituato alla ” carta stampata “,…che si tocca, si sfoglia, si vede, si divora. Per me ormai lontano dal mio paese natale è rimasto l’unico contatto con esso e le sue vicende. Cercherò di seguirvi on line, ma è tutta un’altra cosa. Cordiali saluti Gabriele Rampino

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Gent. mo Direttore del Giornale di Torre…..

Gent. mo Direttore del Giornale di Torre….. se dovessi dare un titolo a quanto già è stato deciso dalla vs Redazione, non avrei dubbi e senz’altro sarebbe questo: CHE PECCATO…..c’era una volta chi per noi (torresi) apriva gli occhi! E questo non per partigianeria, (avendo modestamente collaborato), ma perché convinto di tutto quello che il vs/ns Giornale ha rappresentato per il Paese. Appena qualche giorno prima della fine dell’anno scorso e prima ancora che arrivasse al mio domicilio “l’ultimo numero”, ho incontrato persone (anche relativamente giovani) che mi chiedevano conPer saperne di più

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Quando credevamo alla Befana…

Quando credevamo alla Befana… Con ingenuità di bimbo son cresciuto poi con tempo abbastanza vissuto a quella fiaba non ho più creduto. Ma ancora ne ricordo l’infantile magia che portava gioia e sana allegria. All’alberello appendevo la letterina, che chiudevo in una colorata bustina. La sera prima s’andava a letto presto perché dai grandi ci veniva richiesto. La povera Befana aveva tanto da lavorare, sui tetti delle case con la scopa a volare e nessun bambino doveva disturbare. Poi giù dal camino che si spegneva cosi il sacco pieno nonPer saperne di più

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