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Quando credevamo alla Befana…

Quando credevamo alla Befana…
Con ingenuità di bimbo son cresciuto
poi con tempo abbastanza vissuto
a quella fiaba non ho più creduto.
Ma ancora ne ricordo l’infantile magia
che portava gioia e sana allegria.
All’alberello appendevo la letterina,
che chiudevo in una colorata bustina.
La sera prima s’andava a letto presto
perché dai grandi ci veniva richiesto.
La povera Befana aveva tanto da lavorare,
sui tetti delle case con la scopa a volare
e nessun bambino doveva disturbare.
Poi giù dal camino che si spegneva
cosi il sacco pieno non s’accendeva.
Io sempre la bicicletta gli chiedevo
ma chissà come, mai la ricevevo.
C’era il solito fucile con un colpo in canna
che trovavo vicino alla povera capanna.
Un’anno anche la pistola a tamburo
e per strada mi sentivo forte e sicuro.
Poi nella calza del Papà di grezza flanella
mandarini, noci e qualche caramella.
Ma pur modesta c’era tanta vera felicità
che nessun ricco dono me la riporterà!!!
Nicola Muscogiuri

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