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AD OGNI AZIONE CORRISPONDE UNA REAZIONE UGUALE E CONTRARIA

AD OGNI AZIONE CORRISPONDE UNA REAZIONE UGUALE E CONTRARIA
A cura di Monsignor Lucio Renna
La natura, violentata, si ribella con terremoti, tsunami, eruzioni vulcaniche, malattie che contagiano mondo vegetale, animale ed umano. Non saprei dire se il male che si è abbattuto sull’umanità sia effetto di cause poste in essere dalle creature umane o sia causato dalla rabbia della natura. Nella sua Esortazione Apostolica Postsinodale “Querida Amazonia”, Papa Francesco parla di una vasta zona del Sudamerica divenuta campo di battaglia e di sfruttamento da parte di una selvaggia colonizzazione. Le conseguenze, sui popoli indigeni e sulla natura, sono sotto gli occhi di tutti. Oggi ci chiediamo, chiusi nelle nostre case, che cosa ci stia accadendo e donde venga il coronavirus che sembra voler spegnere la gioia di vivere e togliere la speranza. Gli scienziati dovrebbero rispondere dopo aver monitorato il globo terracqueo e studiato usi e abusi che di esso si è fatto nel corso della storia e specialmente negli ultimi tempi. Tentassi io di rispondere, oltre che di imprecisione, sarei tacciato di moralismo. Perciò non faccio altro che pensare ad alta voce e scrivere i miei poveri pensieri, chiedendo scusa se essi sconfinano in qualche modo. Lo dicevo all’inizio e lo ripeto ancora, ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria: gli abusi si pagano prima o poi… adesso la natura sta presentando il conto per gli sfruttamenti e le violenze nei suoi confronti. Il conto si qualifica come “coronavirus”, realtà misteriosa con degli effetti catastrofici sugli esseri umani. Le varie reti televisive in tutto il mondo non fanno altro che parlare di questo morbo. Ogni trasmissione sembra un bollettino di guerra. Il mondo mediatico ha trovato materiale da presentare… e lo fa con dovizia di messaggi, slogans, videos e quant’altro del genere. Il morbo intanto avanza e sembra inarrestabile. Personalmente sono convinto che l’antidoto contro di esso è talmente semplice che nessuno se ne accorge. Scienziati e medici staranno cercando un medicinale adatto… e noi speriamo e preghiamo che finalmente riescano perché si azzeri la pandemia scatenata dal malefico virus. Veramente profetica fu la lettera enciclica “Laudato sì…” (24 maggio 2015) che Papa Francesco scrisse perché si evitassero o si bloccassero gli abusi contro la natura. Molti accolsero il messaggio papale con gratitudine; non pochi, però, o la ignorarono o la derisero. Il Papa si era avvalso anche del pensiero di tanti operatori scientifici e accoratamente invitava tutti al rispetto della natura e alla salvaguardia del creato. “Il cammino di riconciliazione – ha scritto il Papa – è anche ascolto e contemplazione del mondo che ci è stato donato da Dio affinché ne facessimo la nostra casa comune. Infatti, le risorse naturali, le numerose forme di vita e la terra stessa ci sono affidate per essere ‘coltivate e custodite’ (Genesi 2, 15) anche per le generazioni future, con la partecipazione responsabile e operosa di ognuno. Inoltre abbiamo bisogno di un cambiamento, che ci apra maggiormente all’incontro con l’altro e all’accoglienza del dono del creato, che riflette la bellezza e la sapienza del suo Artefice”. Oggi possiamo constatare come sia deleterio maltrattare cielo, terra e mare: tutto si ritorce contro le creature umane. L’uomo, che la Genesi presenta come il signore dell’universo, ha esercitato abuso di potere e, come quando un dittatore schiaccia il popolo che si rivolta contro di lui, così la natura abusata in vari modi, si ribella contro l’uomo. Agli scienziati la parola chiarificatrice di cosa sia il coronavirus e, speriamo, come superarlo. Una cosa però è sotto gli occhi di tutti: stiamo combattendo contro qualcosa che, in certo senso, abbiamo provocato noi. La contingenza attuale ci sta dicendo che dobbiamo accontentarci dell’essenziale e che la natura è disposta a darci. Se entriamo in questa logica, tutto migliora: il creato e le creature. Il creato è generoso sempre e ci darà quello che chiederemo ad esso senza esagerare e, soprattutto, senza sfruttare. Le creature potranno usufruire dei beni della terra, del cielo e del mare, in egual misura, sperando che i soliti sfruttatori la smettano di impinguarsi ingiustamente. La natura, in questi giorni, ci sta dicendo: “Restate chiusi nelle vostre case finché non avrete capito bene il male che mi fate e vi fate quando abusate di me. Quando ne avrete contezza, la situazione cambierà in meglio”.

+ Lucio Renna
                                                                       Vescovo Carmelitano

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